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Fari accesi sull’adolescenza a Mazara

Al Borsellino-Ajello il confronto dei ragazzi con i docenti in una fase delicata della crescita non solo scolastica

A proposito di adolescenza, spesso sentiamo dire dagli adulti che è un’età difficile. Anche se non sempre ci piace sentircelo dire, purtroppo dobbiamo ammettere che hanno ragione. Viviamo un periodo di irrequietezza perché noi ragazzi non siamo più bambini ma neanche adulti.

La prof ci ha spiegato che il termine adolescente descrive bene questa situazione poiché letteralmente significa «che sta crescendo» con la trasformazione fisica da bambino ad adulto. Oh quanti cambiamenti! Altrettanto evidenti sono i cambiamenti psicologici e l’affiorare di interessi diversi come il bisogno di amicizia, di affidarsi e confidarsi con i coetanei, la curiosità per nuove situazioni, l’attenzione per persone di sesso opposto.

Tutte queste novità scombussolano noi adolescenti che spesso diventiamo timidi, insicuri e irritabili cercando rassicurazioni dai coetanei e non dagli adulti. Si sa che l’adolescenza è un periodo di scelte, e a proposito di adulti, questi spesso vengono tagliati fuori, con atteggiamenti conflittuali o addirittura di rifiuto. Si devono fare piccole scelte, ma come affrontarle? Sicuramente non è facile e ciò provoca in noi irrequietezza, ancora non abbiamo la maturità per scegliere, anche se siamo chiamati a scegliere ogni giorno. Innanzitutto dobbiamo fare scelte quotidiane per diventare adulti sicuri di noi stessi e con una nostra propria personalità. Essendo persone in formazione, come dice la professoressa, senza ancora un proprio modo di essere, alla ricerca di un proprio modo di vivere, per tentativi ed errori impariamo a nostre spese ciò che conviene fare o non fare.

Il pericolo di questa situazione è che molti di noi per non soffrire e per non essere emarginati si rifugiano nel conformismo, cercando cioè di adeguarsi a quello che pensa e che fa la maggioranza con il rischio di annullare la propria personalità. Noi, però, riteniamo che resistere alla pressione del gruppo, al conformismo può rafforzare il carattere e, anche se talvolta fa soffrire, migliora l’autostima. Ci vuole coraggio! Sfidare il giudizio degli altri con scelte anticonformiste, nonostante il rischio di essere derisi ed isolati dai compagni o dal gruppo, rappresenta opportunità unica per l’affermazione del proprio essere. «Non sentirsi in difetto se siamo un cespuglio spinoso al fianco della quercia imponente…Sii il meglio di qualunque cosa possa essere!» è quanto vogliamo comunicare con forza ai nostri coetanei.

Matilda Asaro, Sara Calabrese, Emma Gancitano,
Angela Giacalone, Pietro Costanzo
II B
secondaria primo grado
Borsellino-Ajello Mazara

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