La carta d’identità recita 20 febbraio 2007 ma, sul campo, dimostra di avere già la maturità per il grande salto. Lui è Mattia Maggio che, all’alba della maggiore età, è uno dei giovani profili siciliani più in vista in questa stagione. Strutturato fisicamente e con ampi margini di sviluppo delle proprie potenzialità, il giovane calciatore si è distinto come l’unico siciliano ad essere convocato nella Rappresentativa di Serie D da mister Giannichedda: “La convocazione rappresenta la conferma di quanto sto facendo bene in questa stagione. Naturalmente non voglio fermarmi perché devo puntare sempre a migliorare lavorando ogni giorno. L’obiettivo che mi pongo, adesso, è di poter partecipare al Torneo di Viareggio. Ho trovato uno staff di altissimi livello che mi ha accolto benissimo, così come tutti gli altri ragazzi. Siamo un bel gruppo di 2006 e 2007”. Entusiasmo ma anche responsabilità per essere l’unico siciliano: “Per me è motivo d’orgoglio e ne sono davvero felice. Da una parte è una conferma che sto facendo bene in stagione, dall’altra provo quell’ansia positiva che mi spinge ad assumermi la responsabilità di rappresentare la Sicilia, la mia terra”. Una carriera partita, in tenera età, da Monreale: “I miei primi passi nel mondo del calcio li ho fatti nella mia città, Monreale. Ho iniziato all’età di tre anni con la società Conca d’Oro. Sono cresciuto tanto, giocando e vincendo tornei. Poi, a nove anni, sono passato al Palermo. Un passaggio che mi ha cambiato anche la vita e fatto vivere emozioni uniche. Sono entrato in un contesto di calcio professionistico sotto ogni punto di vista: dalle strutture allo staff tecnico. Tutto questo mi ha aiutato a crescere dentro e fuori dal campo anche grazie ad una sana competizione giornaliera. In rosanero ho fatto tutta la trafila del settore giovanile sino alla categoria Under 17”. Proprio la passata stagione in rosanero ha segnato un punto di svolta nella giovane carriera: “L’anno scorso non ho giocato tanto ma questo non mi ha buttato giù. Al contrario è diventato un motivo di crescita e mi ha aiutato anche a cambiare a livello caratteriale. Quando, l’estate scorsa, sono arrivato a Barcellona Pozzo di Gotto in prova non pensavo di poter fare così bene alla mia prima esperienza nel calcio dei grandi”. Un grande salto, nel giro di pochi mesi, ha catapultato Maggio dalle giovanili al calcio dei grandi: “C’è una grande differenza tra settore giovanile e prima squadra. Giocando contro i pari età sei mentalmente decisamente più libero e tranquillo. In questa stagione, invece, mi sono posto degli obiettivi ben precisi ed il primo era quello di riuscire a guadagnarmi la fiducia dell’Igea Virtus. Mi sono messo in gioco al 100% anche perché adesso gioco contro avversari che possono avere anche il doppio della mia età. Poi, naturalmente, c’è molta più pressione e responsabilità. Una sconfitta subita nel settore giovanile non ha di certo lo stesso peso che in una categoria difficile come la Serie D. Nonostante la mia età, in ogni partita in cui scendo in campo sento la responsabilità della maglia e di non dover deludere nessuno”.