Lunedì 23 Dicembre 2024

Il voto alle Regionali, Lombardo: «Entreremo all'Ars in barba ai sondaggisti»

Raffaele Lombardo

21.01 «La nostra è stata una campagna difficilissima, oserei definirla underground, quasi clandestina. Niente manifesti, niente comunicazione martellante, ma fondata esclusivamente sul rapporto personale con gli elettori. Così ho fatto, dando una mano a Catania e in tutta la Sicilia al fianco di tutti i candidati che me l’hanno richiesto, così hanno fatto tutti gli altri. Siamo stati enormemente penalizzati dalla coincidenza col voto nazionale. Avremmo avuto eletti molti più rappresentanti se non ci fosse stata la ricaduta del voto nazionale sulle regionali». Lo afferma l’ex presidente della Regione Siciliana e fondatore dell’Mpa, Raffaele Lombardo. 20.46 «Avremo una rappresentanza di esponenti Popolari e autonomisti all’Assemblea regionale siciliana. Con ciò abbiamo smentito i sondaggisti che io definisco “sondaggisti telepatici” o “psichedelici” perché la loro consultazione sarà di tipo telepatico, dal momento che non mi è mai capitato, né ho sentito da parte di nessuno dei miei amici, che siano stati interpellati sulle loro intenzioni di voto e questo almeno negli gli ultimi dieci anni». L’afferma l'ex presidente della Regione Siciliana e fondatore dell’Mpa, Raffaele Lombardo. 20.33 «Sono compiaciuto di questo risultato perché come lista civica vicino al Centrodestra auspicavo questa elezione. È sintesi di un lavoro comune, Schifani rappresenta in pieno la nostra Sicilia ed ha un bagaglio culturale e politico confacente alle esigenze dei nostri territori». Lo ha detto il sindaco di Agrigento Franco Micciché. «Agrigento chiederà - ha aggiunto Micciché - la continuità dei progetti in itinere, la cui documentazione è già in Regione, e l’appoggio per i tantissimi altri piani di lavoro che sono in cantiere. Ma chiederemo anche l’appoggio del neo presidente della Regione per Agrigento Capitale della cultura». 20.14 «Formulo il mio in bocca al lupo al presidente Schifani, che ho chiamato per congratularmi. Lo attende un lavoro arduo. Spero che non sia in continuità con Musumeci, che non faccia l’uomo solo al comando ma avvii un sano confronto con il Parlamento siciliano». Lo dice in una nota il segretario siciliano del Pd Anthony Barbagallo. 20.12 «Rivolgo un ringraziamento sentito e caloroso alla nostra candidata alla presidenza, Caterina Chinnici: ha accettato una sfida ardua, ha vinto le primarie e si è messa in gioco senza risparmiarsi, anche quando la competizione si è oggettivamente complicata nel momento in cui la coalizione si è disgregata in seguito alla scelta scellerata del M5S di lasciare un percorso avviato da tempo». Lo dice, in una nota, il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo. 20.00 «Auguri al presidente Renato Schifani, guida saggia e autorevole, con il quale in questi anni al Senato abbiamo condiviso un lavoro intenso e proficuo che ci ha visti fianco a fianco in numerose battaglie. La sua caratura umana prima ancora che politica, la sua lungimiranza ed esperienza, il suo essere uomo delle istituzioni e figura di garanzia, è esattamente ciò che serve alla regione siciliana. Un caloroso abbraccio da parte mia e di tutti i senatori a un amico e ad uno straordinario compagno di viaggio». Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. 19.29 «Desidero esprimere gli auguri più affettuosi all’amico Renato Schifani, futuro presidente della Regione Sicilia. Un risultato fantastico che premia il suo straordinario impegno e la passione di tanti militanti e dirigenti di tutta la coalizione del centrodestra. La Lega Prima l’Italia è felice per aver contribuito a questa grande vittoria. Ora al lavoro tutti insieme per costruire un Sud dove sia più facile e conveniente vivere, lavorare, investire e crescere i propri figli». Lo dichiara Francesco Scoma, deputato della Lega-Prima l'Italia. 19,04 «Il centrodestra - dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, commentando il voto - ha vinto le elezioni in Sicilia e nel resto del Paese, a dimostrazione che una coalizione forte e unita può governare la nostra regione e l'Italia. L’augurio è che il nuovo Parlamento e il governo nazionale che si andrà a formare possano dare risposte rapide e concrete ai cittadini, alle imprese e a tutto il tessuto sociale, piegato da anni di pandemia e dalle tensioni internazionali degli ultimi mesi. I buoni rapporti istituzionali di questa amministrazione comunale con l’attuale governo nazionale hanno già prodotto i primi risultati e, sono sicuro, proseguiranno in modo ancora più costruttivo con il nuovo governo, per portare avanti un lavoro sinergico, indispensabile alla realizzazione del nostro progetto di rinascita per la città di Palermo. Per quanto riguarda le elezioni regionali, le mie congratulazioni vanno all’amico Renato Schifani presidente della Regione, al quale rinnovo tutta la mia stima e che, potendo contare su una lunga esperienza politica e istituzionale, sarà certamente un eccellente presidente della Regione e un’autorevole guida per la Sicilia». 17.50 «Ci davano per morti, ma in Sicilia siamo il primo partito al 27%. Era ovvio che nei seggi uninominali c'era difficoltà, invece siamo riusciti a conquistarne due, uno al Senato con Dolores Bevilacqua e uno alla Camera con Davide Aiello, a conferma che il Movimento è vivo e vegeto in Italia, ma soprattutto in Sicilia, dove siamo il primo partito». Lo dice Ketty Damante, deputato regionale uscente del M5s, a poche ore dell’ufficializzazione della sua elezionale al Senato nel plurinominale in Sicilia occidentale. Ai giornalisti che chiedevano quale fosse l’effetto trainante del Movimento, Damante ha risposto «la territorialità. Mentre tutti gli altri partiti hanno puntato su uomini e donne che sicuramente non rappresentano questo territorio, ad esempio a Gela nei collegi uninominali c'erano la Craxi e la Brambilla, soggetti mai venuti in Sicilia, penso che i siciliani abbiano capito che il M5s è l’unica forza politica che ha rispettato la territorialità». 17.43 «Una “perfetta tempesta” caratterizza i risultati elettorali del centro sinistra, e in particolare del Pd, tanto nelle elezioni nazionali quanto nelle elezioni regionali siciliane I risultati elettorali vanno doverosamente rispettati, ma impongono per la loro drammatica pesantezza una rigorosa analisi e scelte forti per evitare la frammentazione, l’incancrenirsi e lo spegnimento di ogni seria alternativa ad una destra che in Italia ha i tratti del populismo, del sovranismo e rischia di pregiudicare valori e diritti costituzionali». Così l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando commenta l’esito del voto, sottolineando che sono stati «senza esito i numerosi richiami alla gravità della situazione rappresentati al segretario Enrico Letta con chiarezza e in largo anticipo». Per Orlando, «la preannunciata celebrazione di un congresso nazionale e la non ricandidatura del segretario Enrico Letta sono a questo punto necessarie, ma del tutto prive di effetti se vissute come stanche scelte rituali». A suo giudizio «occorrono atti di rottura per liberare la proposta politica da una soffocante consorteria di correnti che condiziona scelte di protagonismi e di contenuti e per avviare un autentico processo “rigenerativo” radicato nelle realtà territoriali , fondato sulla ricerca ed il coinvolgimento di esperienze vissute e capaci di indicare una prospettiva di futuro». 17.37 «Io ho perso! Ma non credo che i siciliani abbiano vinto...» Lo ha scritto Cateno De Luca su Facebook» annunciando che alle ore 19 sarà in diretta FB da Piazza Matrice a Fiumedinisi dove esprimerà il suo pensiero sul risultato delle elezioni regionali. 17.13 «Sono pienamente soddisfatta - dichiara Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione esteri a Palazzo Madama - per la mia rielezione in Senato, orgogliosa di rappresentare i cittadini del collegio uninominale di Agrigento-Caltanissetta-Gela, che mi hanno concesso la loro fiducia e che ringrazio per le tante, importanti occasioni di confronto di queste ultime settimane. È stata una campagna elettorale intensa, segnata dalla consapevolezza di dovere lavorare duramente per offrire risposte alle istanze di una terra magnifica, ricca di contraddizioni, che deve puntare sulla promozione delle sue tante eccellenze, su nuovi impulsi alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, sulla trasformazione in un vero e proprio hub energetico, sfruttando la posizione geografica che la pone al centro del Mediterraneo. Sono gli obiettivi sui quali intendo concentrarmi per restituire al territorio quella capacità attrattiva in termini di investimenti che possa incidere positivamente sul rilancio del tessuto sociale e sullo sviluppo del sistema economico-produttivo». 17.01 «Abbiamo il presidente della Regione Siciliana: Renato Schifani. Palermitano e di Forza Italia. Si è tanto parlato del voto disgiunto in campagna elettorale, ma non c'è stato tranne qualcosa di fisiologico». Così il leader di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè, parlando con i cronisti nel comitato elettorale di Schifani. 16.36 «Il nostro risultato elettorale si va rafforzando con i dati dalla Sicilia: se venisse confermato il risultato del centrodestra dimostrerà che Fratelli d’Italia ha avuto senso di responsabilità per tenere il centrodestra unito». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida parlando dell’esito delle elezioni regionali in Sicilia, nella conferenza stampa post voto. 15.57 «Mi ero reso disponibile quest’estate per un eventuale candidatura di servizio e di “combattimento” per il centrosinistra - scrive su Facebook Bobo Craxi, esponente socialista, candidato battuto in Sicilia nel collegio uninominale per la Camera col Centrosinistra -. In una campagna elettorale molto rapida e sostanzialmente mediatica ho cercato di rendermi utile nel secondo collegio palermitano, soprattutto costituito da grandi quartieri periferici e grandi comuni limitrofi. Conoscevo di partenza il divario di consenso fra la destra e la sinistra, rovesciarlo in così poco tempo era onestamente più che difficile, la tendenza nazionale è prevalsa, poi in Sicilia si è inserita la variabile populista, clientelare e paramafiosa delle elezioni regionali». Secondo Craxi, «le onde della Storia non si fermano con la sola buona volontà, si poteva ridurne la portata con un altro sistema di alleanze ma la sostanza è politica, il tema è oramai posto: gli Italiani di destra e i populisti non amano più l’Europa e sono pronti a ritornare subalterni alle tre grandi potenze mondiali: prepariamoci. Ho condotto una campagna elettorale, onesta e non solo intellettualmente, ci tengo a sottolinearlo, battendomi su temi e problemi, adottando un principio di realtà ovvero ritenendo che non fosse possibile fermare il vento con le mani. Lasciando dopo un mese Palermo mi corre l’obbligo di ringraziamenti per chi mi ha sostenuto nelle urne innanzitutto gli oltre 28.000 elettori che mi hanno votato». 15.51 «Il risultato del M5s è stato clamoroso, in un collegio che sembrava blindato dal centrodestra. Il voto di Palermo è un voto di opinione, un voto dato come riconoscimento all’attività svolta, alle battaglie del Movimento». Così Dolores Bevilacqua, neo senatrice per il M5s nel collegio uninominale Sicilia Palermo 01. «All’inizio della campagna elettorale, la Sicilia sembrava, nei pronostici, tutta colorata di blu. Siamo riusciti a strappare questo collegio importante, che è la dimostrazione del fatto che il lavoro del M5s ha dato i suoi frutti», conclude. 15.49 «Grazie a tutti i siciliani per il voto a Fratelli d’Italia, a Giorgia Meloni per aver creduto in me, ma soprattutto a Catania, la mia città, che ancora una volta mi ha dato fiducia. Con oltre 150.000 voti sono stato eletto senatore. Il mio impegno per la Sicilia continuerà anche al Parlamento nazionale. Grazie». Così, su Facebook, l’ex governatore della Sicilia e neo senatore di FdI, Nello Musumeci. 15.24 «Ringraziamo i 264.656 elettori che solo alla Camera dei deputati hanno deciso di sostenere la lista De Luca Sindaco d’Italia. Il nostro partito a livello nazionale, in meno di un mese ha preso più voti di raggruppamenti più blasonati». Così il presidente del Movimento, Sud chiama Nord, l’ex Iena Ismaele La Vardera, candidato all’Ars in Sicilia, commenta l'esito delle politiche nazionali. «Abbiamo superato anche il partito di Di Maio - aggiunge - che ha avuto ampio spazio sui media nazionali, e il partito di Brugnano/Lupi/Toti. Infatti, alle politiche abbiamo preso 1% contro lo 0,56 del partito di Di Maio e lo 0,89 del partito di Noi Moderati. Il dato è ancora più eclatante se si pensa che le nostre liste non erano presenti sul tutto territorio nazionale e che la spinta trainante è stata data proprio dalla Sicilia e dal nostro leader Cateno De Luca. Ricordiamo di essere presenti solo in Calabria, Puglia, Emilia-Romagna e Abruzzo». Poi La Vardera sottolinea ache «in sicilia il partito Sud chiama Nord si attesta attorno al 12-13% in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato. A Messina invece i dati ci confermano come primo partito, davanti alla coalizione di destra, con oltre il 31% dei voti. I risultati sono straordinari. A scrutinio terminato il vicesindaco di Messina, Francesco Gallo è stato eletto alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Messina vincendo col 32,25%. L’assessora del comune di Messina Dafne Musolino ha ottenuto 105.098 voti vincendo la sfida del collegio uninominale di Messina ed Enna». 15.05 «Siamo soddisfatti del risultato a livello nazionale che mostra la capacità di Conte di essere leader di questo movimento, chi ci dava spacciati si deve ricredere». Così il deputato regionale uscente del M5s Salvatore Siracusa, dal comitato del M5s, a Palermo. «Ancora di più siamo soddisfatti del risultato delle urne in Sicilia, dove ci confermiamo primo partito, e siamo soddisfatti di essere riusciti a vincere due posizioni sull'uninominale di Camera e Senato a Palermo - continua -. È stato un bene che il presidente Conte abbia intrapreso una strada senza il Pd, con un programma chiaro, comprensibile per i cittadini, con un’agenda progressista che guarda agli ultimi. Sono questi i temi che hanno convinto l’elettorato a votare 5 Stelle».

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