Mercoledì 25 Dicembre 2024

Tanto lavoro povero in Sicilia, l’assessore Albano: «Aiuti a chi assume»

Diminuzione della natalità e aumento dei pensionati, difficoltà a trovare manodopera qualificata, 82% di lavoro povero (contratti a tempo determinato, stagionali, lavoro intermittente o in somministrazione), aumento crescente del numero di emigrati e numero variabile per gli immigrati, lo scenario sociale e demografico della Sicilia, secondo il Rendiconto sociale 2023 presentato dall’Inps Sicilia ieri mattina (16 settembre) all’Ars, sembra essere in linea con il trend nazionale. Sul fronte occupazionale invece non vi è lo stesso riscontro, non si evidenzia infatti nessun tipo di aumento, tra assunzioni e cessazione di rapporti di lavoro si registra un saldo netto positivo ma solo per 32.690 contratti di lavoro. «La Sicilia si appresta ad affrontare le più importanti e decisive sfide della sua storia per il suo futuro e per il futuro dei suoi cittadini - dice Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro - continuando con le attività della politica di coesione regionale per il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 per contribuire a rilanciare il potenziale di crescita dell’economia regionale, dando impulso alla produttività e all’occupazione. Per affrontare le criticità legate al mondo del lavoro – continua l’assessore - abbiamo predisposto un bando che permetterà alle imprese di richiedere gli incentivi per l’assunzione di personale; si tratta di un beneficio di 10 mila euro per ciascuno dei tre anni. Da mercoledì prossimo, 18 settembre, le aziende interessate potranno presentate le domande a sportello tramite un’apposita piattaforma. Inoltre, prossimamente, daremo attuazione all’art. 13 della Finanziaria che destina 150 milioni di euro in 3 anni alle imprese che assumeranno. Diamo così l’opportunità a 3.846 soggetti di poter essere assunti». Le parole chiave che riguardano le politiche attive del lavoro e il sistema pensionistico sono la sostenibilità in ambito previdenziale, la solidarietà all’interno del welfare pubblico e le garanzie per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. A guardare i numeri del report il bilancio sembra essere nell’insieme positivo ma occorre ancora impegnarsi molto nella lotta al precariato che influenza tante scelte di vita, basti pensare alle banche che non erogano mutui a chi non ha un contratto a tempo indeterminato, e al gap salariale. In Italia gli assegni pensionistici presentano in media una differenza che supera i 400 euro al mese. Nell’Isola invece l’importo medio di una pensione di vecchiaia per una siciliana si aggira intorno agli 823 euro al mese, un siciliano, in media ne percepisce 1.326. E ancora, una pensione media di invalidità percepita dalle donne è pari a 578,84 euro, quella degli uomini si attesta su una media di 769 euro.

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