«Anche in Sicilia e a Palermo il commercio soffre più degli altri settori». Il quadro, preoccupante, emerge dal bilancio tracciato da Confimprese Italia sull’andamento dell’economia. Dallo studio è emerso che da dicembre 2021 a oggi le imprese in attività in Italia sono diminuite di 75.015 unità e di queste ben 7.800 nei primi quattro mesi del 2024.
«E in Sicilia la situazione non è meno drammatica - sottolinea Giovanni Felice, coordinatore di Confimprese Sicilia -: negli ultimi tre anni sono venute a mancare 1.581 aziende e preoccupa molto il fatto che 1.067 di queste abbiano chiuso i battenti nei primi quattro mesi del 2024. Una nota positiva - prosegue -, e in controtendenza, arriva dalla provincia di Palermo dove il saldo attuale, rispetto al dicembre 2019, è positivo anche se solo per 16 unità e va registrato che al 31 dicembre 2023 il saldo positivo era molto più consistente in quanto era positivo per 1324 unità. Fenomeno dovuto all’exploit dell’edilizia e dovuto agli incentivi legati al Superbonus».
Questo però non basta. «Anche in Sicilia ed a Palermo il commercio soffre più degli altri settori – continua Felice – infatti sono 2873 in meno le aziende commerciali a livello regionale con un saldo negativo di ben 864 nel 2024». Un quadro che per il coordinatore non viene per nulla agevolato «dagli ultimi interventi normativi votati all’Ars e dalle politiche messe in campo dall’Assessorato competente, in quanto mirate a favorire le imprese più strutturate e la grande distribuzione. Anche in tema di incentivazione - continua - e sostegno, il piccolo commercio sia in sede fissa che su aree pubbliche, è penalizzato per non dire che è completamente escluso dalle prospettive di rilancio».
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