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La Sicilia è la seconda regione in Italia per alloggi su Airbnb, Palermo tra le città più sostenibili

Il report della piattaforma che si occupa dell'affitto di case vacanze in tutto il mondo

Il centro storico comincia a riempirsi di turisti, 6 luglio 2021. . ANSA / IGOR PETYX

La Sicilia è la seconda regione in Italia per alloggi disponibili su Airbnb e Palermo fra le principali città per sostenibilità. I dati sono quelli della piattaforma che si occupa dell'affitto di case vacanze in tutto il mondo.

I numeri dicono che in Italia gli alloggi disponibili sono oltre 608mila, l'offerta è concentrata principalmente in tre regioni, che da sole occupano più di un terzo del mercato (il 35,4% per l'esattezza: la Toscana (il 12,9% del totale), la Sicilia (11,4%) e la Lombardia (11,1%). Seguono la Puglia (8,9%) seguita da Sardegna (8,4%), Lazio (8,3%), Campania (6,8%) e Veneto (5,7%).

La Sicilia, di contro, non risulta sul podio per quanto riguarda il tasso di occupazione dove vince il Lazio con il 69,3%.

Un altro elemento che viene preso in considerazione è il livello di sostenibilità che un territorio può sopportare, legato al rapporto tra il numero dei residenti e la quantità di alloggi su Airbnb. Se si guarda al dato regionale la Sicilia va oltre il valore massimo ma in riferimento alle singole destinazioni, invece, da Palermo arriva un indice positivo con lo 0,67.

Un elemento molto importante da valutare è quello relativo al rapporto tra Airbnb e l'imposta di soggiorno, soprattutto alla luce delle modifiche introdotte dalla legge finanziaria 2024, che obbliga la piattaforma a riscuotere l'imposta di soggiorno per conto degli host che propongono soggiorni brevi, quindi inferiori alle 30 giornate. «Questa attività - spiega infatti Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc - ha preso avvio il 15 febbraio in 1.200 Comuni: si tratta di una situazione ancora molto, troppo fluida per potere avere certezza sul pagamento dell'imposta di soggiorno da parte di chi alloggia in una struttura ricettiva presente sul portale di Airbnb, e questo concetto è ovviamente valido per tutte le piattaforme di sharing, da Vrbo a Wimdu, da Halldis a Housetrip sino a Booking.
Attualmente, sulla base del numero degli alloggi disponibili nella sola piattaforma Airbnb, calcolando gli alloggi occupati nel 2023, la media degli ospiti alloggiati e la media nazionale del valore dell'imposta applicata a tale tipologia di offerta ricettiva, è stato stimato un complessivo gettito fiscale annuale, generato solo da Airbnb, pari a 167,6 milioni di euro».

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