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I trattori sfilano a Roma: «Il nostro cibo non si tocca»

Proteste anche in altre città. Domani una delegazione all’Angelus

Due trattori davanti al Colosseo a Roma, 15 febbraio 2024.ANSA/ELENA MARIA MARSICO

Il fragore dei trattori continua a farsi sentire: oggi la protesta degli agricoltori è tornata a rombare per le vie delle città. Nella Capitale in mattinata i manifestanti hanno annunciato che domani un gruppo di 30 agricoltori, accompagnati da un trattore, raggiungerà Piazza Pio XII, in Vaticano, dove assisterà all’Angelus del Papa. E in Vaticano dovrebbe essere presente anche la mucca Ercolina, già vista nei giorni scorsi al Festival di Sanremo insieme agli agricoltori.
Nella Capitale cinque mezzi sono arrivati oggi di buon mattino nella centralissima Bocca della Verità dopo aver lasciato il presidio di Via Nomentana. La manifestazione era organizzata dal Maf, Movimenti agricoli federati, e da Riscatto agricolo. Tra gli slogan - molti appesi sui trattori - «Il nostro cibo non si tocca», «Ci battiamo per salvare l’agricoltura italiana», «Gli agricoltori italiani non vogliono i pesticidi».
Tante anche le bandiere tricolore, allestite in mezzo a balle di fieno, il tutto nei pressi di un camion con 45 quintali di spinaci che sono stati offerti ai passanti.
Prosegue intanto il lavorio istituzionale che sta facendo da contraltare alle proteste dei trattori. Il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, ha annunciato per venerdì prossimo un tavolo di confronto con le rappresentanze degli agricoltori, «con i quali abbiamo già avviato un dialogo nei giorni scorsi».
Il tema del confronto, ha specificato, «sarà quello della Pac, da sempre centrale sia nell’agenda di governo sia nelle istanze che ci sono state rappresentate da parte degli agricoltori. Lunedì faremo il quadro preciso dei rappresentanti che incontreremo».
Sul tema delle richieste degli agricoltori ha parlato anche il leader M5s Giuseppe Conte durante la campagna elettorale per il voto in Sardegna del 25 febbraio. «Il governo non ci ha ascoltato, poi ha cercato i colpevoli, la Meloni se l’è presa come sempre con i governi precedenti e con Bruxelles, poi Lollobrigida se l’è presa col ministro Giorgetti. Uno scaricabarile indegno, in realtà i colpevoli sono loro, hanno cercato di porre rimedio ma l’intervento sull’Irpef è modesto e insufficiente, rimane una grande sofferenza per un settore trainante del nostro sistema produttivo, gli agricoltori andrebbero ascoltati, ma andavano ascoltati per tempo».
Oggi in Sicilia più di 150 trattori sono arrivati da vari centri della provincia di Trapani e hanno sfilato per le principali vie di Marsala. A organizzare la protesta - proclamando lo ‘stato di agitazionè degli agricoltori della provincia «per sollecitare interventi concreti ai governi nazionale e regionale» - sono state le segreterie provinciali di Confsal, Copagri, Feder.Agri, Fna, Confagricoltura e Liberi Agricoltori. A loro si sono uniti i contadini dell’associazione «I Guardiani del territorio» di Marsala.
Trattori in strada anche in Alto Adige, con 120 mezzi che sono giunti a Bolzano. Per il neopresidente dell’Unione degli agricoltori Suedtiroler Bauernbund Daniel Gasser, «bisogna trovare un equilibrio per quanto riguarda i costi, perché i produttori devono poter prendere di più». Traffico in tilt con lunghe code di auto a Fano, in provincia di Pesaro Urbino, dove oggi una decina di mezzi agricoli si è diretta verso il centro città. Nel frattempo Riscatto agricolo ha fatto sapere di aver chiuso il presidio di protesta avviato davanti al casello dell’A1 della Valdichiana dal 30 gennaio.

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