
La Corte dei Conti ha definito il giudizio sul rendiconto 2020 della Regione Siciliana, non parificando lo strumento finanziario. Presenti all’adunanza l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, il ragioniere generale Ignazio Tozzo, il capo di gabinetto della presidenza della Regione Salvatore Sammartano.
«Abbiamo preso atto - afferma Falcone - della decisione della Corte dei Conti inerente a una fase finanziaria risalente ormai a un quinquennio fa e che non avrà conseguenze sulla tenuta finanziaria della Regione. Se è vero che il disavanzo al 2018 andava ripianato non in dieci ma in tre anni, è vero anche che la Regione, da allora ad oggi, ha posto in essere tutti i necessari correttivi e guarda ai propri conti con maggiore serenità. Ci adegueremo alle indicazioni dei magistrati nella revisione del rendiconto 2020 - aggiunge - potendo disporre degli opportuni accantonamenti che mantengono in sicurezza i nostri bilanci. Ciò è avvenuto anche grazie al rapporto di leale collaborazione che abbiamo instaurato con la Corte dei Conti e che ci ha condotto assieme a risultati importanti: infatti, il rendiconto 2022 certifica il calo del disavanzo della Regione a soli 4 miliardi di euro. Dal 2021 ad oggi siamo cioè rientrati di quasi tre miliardi e, secondo le nostre previsioni, nel rendiconto 2023, in fase di predisposizione, rientreremo di altri 800 milioni di euro».
Lo scorso novembre i giudici contabili, accogliendo la richiesta della Procura generale della Corte dei conti, avevano sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto, rinviando la decisione in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla questione del disavanzo: sentenza che è arrivata a fine gennaio di quest’anno, con la quale la Consulta ha dichiarato illegittimo il decreto che consentì all’ex governo Musumeci di spalmare il deficit in dieci anni perché per i giudici la Regione poteva essere autorizzata solo con una legge e dunque andava spalmato in tre anni, tesi questa che era stata sostenuta dalla Corte dei conti.
Persone:
5 Commenti
Assurdo ma vero
15/02/2024 15:41
Musumeci era impegnato a rimuovere un AUTENTICO EROE ANTIMAFIA, ANTOCI, da Presidente del Parco dei Nebrodi e pertanto, involontariamente la situazione spaventosamente debitoria della regione siciliana gli e' sfuggita di mano ponendo in essere un atto palesemente illegittimo debitamente impugnato dall'organo di controllo sezione regionale che ha ottenuto che ha acquisito la fondatezza del rilievo dalla Suprema Corte.
Pls
15/02/2024 16:45
Grazie Musumeci...
Giovanni
15/02/2024 18:02
e' una sentenza che suggella il ruolo di Giudice-Custode dell'unita' economica della Repubblica alla luce della Costituzione del Magistrato contabile.
Fabio
15/02/2024 18:47
E a musumeci l'hanno promosso ministro...
Gabriele
16/02/2024 10:04
Chi se ne frega della Corte dei Conti, tanto alla Regione hanno sempre fatto tutto quello che vogliono, infischiandosene di tutti e di tutto. L' arroganza del potere a livelli stratosferici. I risultati catastrofici poi sono sotto gli occhi di tutti.
Chistu sugnu
16/02/2024 16:15
Tanto se ne infischiano che schifani è scappato a roma ad elemosinare una dozzina di miliardi per cercare di ricomporre la grave situazione finanziaria.