Tra i prezzi, si fa per dire, più economici c’è un’andata e ritorno Bologna-Palermo a “soli” 345 euro, oppure, con le ali puntate verso l’altra parte dell’Isola e con le stesse date e modalità di viaggio, un Genova-Catania a 300 euro. Ma è solo l’antipasto, perché se si parte da e per altre città del Nord, perlomeno quelle più grandi, le portate aumentano fino a sfiorare quota 500 euro, ed ecco servita l’edizione Pasqua 2024 del caro-voli, tanto per non smentire la correlazione già vista a Natale 2023 tra algoritmi delle compagnie aree, festività e impennata dei costi. Qualche esempio? Oltre a quelli sopracitati, senza nominare i vettori in questione, da simulazioni effettuate tra il 28 marzo (andata) e il 2 aprile (ritorno), con biglietto in classe economy, senza prenotazione del posto a sedere, con piccolo bagaglio a mano e scartando gli orari “estremi” del giorno, tipo alba e mezzanotte, per la rotta Torino-Catania ci vogliono circa 400 euro e per la Tornino-Palermo 370, mentre si sale ancora sulla tratta Venezia-Palermo, dove sono richieste non meno di 390 euro, e sulla Milano-Catania, che costa 490 euro. Più accessibili i viaggi da e per la Capitale, ma se si guada oltre il Centro-Italia spostarsi dopo la domenica delle Palme e a cavallo di pasquetta, per le tasche dei siciliani e dei turisti, può risultare faticoso già adesso, a due mesi di distanza dalle ricorrenze. Soprattutto lungo i tragitti non coperti dal cosiddetto “bonus Sicilia”, lo sconto voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, e messo a punto due mesi fa dall’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, valido sui viaggi da e per Roma e Milano e rivolto a tutti i residenti nell’Isola, con riduzione del 25% del prezzo dei biglietti, e, con taglio del 50%, alle cosiddette categorie prioritarie, ovvero studenti, disabili e famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro. Un sistema pensato sia con formula diretta, cioè al momento dell’acquisto del ticket nei siti delle compagnie aeree che hanno aderito alla scontistica – finora, in ordine cronologico, Aeroitalia, Ita Airways e Wizz Air – ma anche in forma indiretta, attraverso un rimborso erogato con bonifico da “Siciliaipei”, la piattaforma ideata ad hoc dalla Regione, che, allo scoccare della primavera, proprio per arginare il caro-voli pasquale potrebbe estendere la platea delle tratte includendo Bologna, Torino, Venezia, e perché no Pisa, Verona, Trieste, Firenze e Genova. Questa, almeno, l’intenzione già annunciata dal duo Schifani-Aricò, che sta mettendo a punto il nuovo piano di riduzioni tenendo conto, ovviamente, delle casse regionali. Sul piatto dovrebbero finire più o meno le stesse risorse trovate lo scorso dicembre, ovvero, una trentina di milioni, destinati, in un primo momento, solo ai biglietti delle categorie prioritarie, magari alzando la quota dell’Isee da 9.360 a 12mila euro. Lo staff di Aricò sta già studiando i numeri d’afflusso dei passeggeri per capire su quali tratti si potrà puntare, con l’obiettivo, trasversale allo sconto, di aumentare del 5% i biglietti per l’Isola, mentre tra qualche giorno dovrebbero partire i primi rimborsi verso coloro che hanno aperto l’istanza su “Siciliaipei” – ad oggi, circa 30mila siciliani. Intanto, il presidente nazionale di Assoturismo, nonché numero uno di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, teme già ricadute sulle prenotazioni alberghiere di Pasqua, «per il rincaro dei ticket aerei, certamente, ma anche per le difficoltà negli spostamenti in genere, dovuti ad un gap infrastrutturale mai risolto che impedisce al Sud di potere crescere, in termini di presenza turistiche, con le stesse percentuali che si registrano al Nord. La vera scommessa è far sì che nell’Isola i visitatori possano aumentare allo stesso ritmo che si registra in altre regioni: solo così annulleremo le differenze, ma soprattutto otterremmo un grande risultato in termini economici e di crescita per l’intero Paese. Non basta lamentarsi del caro voli in prossimità di ogni “ponte”, ma bisogna lavorare in modo strutturale affinché un Catania-Roma che in periodi normali si acquista a 26 euro non salga in prossimità delle festività a 350 euro, impedendo così ai turisti di scegliere i nostri meravigliosi luoghi». Va ricordato che, da qui ai prossimi giorni, i prezzi registrati ieri e riportati in questa pagina possono anche scendere in base ai codici degli algoritmi, per poi assestarsi e., con ogni probabilità, impennare a ridosso delle festività.