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Via ai saldi in Sicilia tra affari e polemica, i negozianti: regole da rivedere

Da oggi gli sconti. Assoesercenti: «Ma l’inverno è appena iniziato, bisogna spostare tutto a fine stagione, non adesso». Confcommercio: «Molti acquisteranno per risparmiare, però, tanti non lo faranno per mancanza di soldi»

Si apre la stagione dei saldi invernali anche in Sicilia. Una tornata di vendite che interesserà 800 mila famiglie per un giro di affari di circa 250 milioni di euro secondo le stime di Confcommercio. Ma se si apre la possibilità di fare buoni affari per i consumatori, i rappresentanti di categoria chiedono di modificare le regole per la partenza degli sconti perché tra vendite di stagione che non sono andate bene e un andamento climatico che non ha favorito l’abbigliamento invernale si rischiano di erodere i margini di guadagno. «Oltre la metà (52%) di coloro che faranno acquisti in occasione dei prossimi saldi invernali si recherà presso i negozi di fiducia - spiega Gianluca Manenti, presidente regionale di Confcommercio -. Segue il canale online con il 40% delle preferenze. Questo ci deve fornire lo spunto per capire in che modo indirizzare le scelte della crescita legate al futuro».

Secondo i dati forniti da Confcommercio in Sicilia il 65,9% dei consumatori è intenzionato ad effettuare acquisti durante i saldi invernali. Un dato pressoché stabile (-0,9%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Oltre il 50% dei consumatori siciliani che non effettueranno acquisti durante i saldi invernali, invece, lo farà per risparmiare, mentre circa il 40% non acquisterà a saldo a causa di un peggioramento della propria condizione economica. I capi di abbigliamento (42%) e le calzature (36%) sono in cima, in Sicilia, alle preferenze espresse da quanti si dicono intenzionati a fare acquisti durante i saldi invernali. Tuttavia, coloro che acquisteranno calzature sono in diminuzione rispetto allo scorso anno (-2%).

Ma c’è chi chiede un ripensamento delle regole e dei tempi dei saldi. «È necessario in futuro valutare l’ipotesi di posticipare i saldi verso una reale fine stagione. Inoltre bisogna rivedere le norme che stabiliscono le vendite in questa fase. Nei giorni che precedono i saldi la clientela chiede sconti, altrimenti, in caso contrario, lascia la merce in cassa, vuole il 40 o il 50 per cento, questo perché non c’è una reale disciplina del settore. In realtà sia a gennaio (per i saldi invernali) che a luglio (per la stagione estiva), gli sconti dovrebbero partire l’ultimo giorno del mese, ma non adesso, in piena stagione», sostiene la coordinatrice di Assomoda Assoesercenti, Cristiana Anfuso.

«I saldi - dichiara il presidente di Assoesercenti Sicilia Salvo Politino - iniziano in un periodo in cui la stagione invernale è appena iniziata e, se svolti nel giusto periodo, rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico, sia per gli operatori commerciali che per i consumatori. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno beneficiato di condizioni climatiche favorevoli, con temperature estive durante quasi tutta la stagione autunnale, per vendere le merci a prezzo pieno, registrando quindi un calo delle vendite di oltre il 40%. A causa di ciò si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata dalla grande distribuzione e dal commercio on line. Per questo, come Assoesercenti, auspichiamo per il futuro che la data di inizio degli sconti si avvicini di più a quella della vera fine della stagione». Per Giovanni Felice coordinatore regionale di Confimprese Sicilia e presidente di Confimprese Palermo, «l’attesa dei saldi è particolarmente incerta. Gli ingenti cali nelle vendite nella stagione ordinaria in alcuni settori, come l’abbigliamento e le calzature lasciano però sperare in un auspicato rimbalzo».

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