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Aumentano i noli per i traghetti, camionisti siciliani in rivolta

Secondo l’associazione italiana trasportatori il rialzo previsto «è di oltre 260 euro a tratta ed è dovuto all’adeguamento della direttiva Ue contro l'inquinamento

Il caro voli? «Sì, certo, ma non è l’unica bastonata natalizia: sui siciliani si sta per abbattere un’altra stangata», quantomeno sulle spalle dei camionisti, che «dopo Capodanno vedranno aumentare le tariffe sui traghettamenti a corto e lungo raggio nel Mediterraneo, come da comunicazioni inviate loro dagli armatori». A lanciare l’allerta è Salvatore Bella (nella foto), presidente dell’Aitras, l’associazione italiana trasportatori, ricordando che il rialzo previsto «è di oltre 260 euro a tratta ed è dovuto all’adeguamento della direttiva Ue cosiddetta Ets, una tassa che paga chi inquina e che gli armatori ribaltano agli autotrasportatori. Questo aumento non solo mette in seria difficoltà le imprese del settore, ma rischia di non far decollare le autostrade del mare che sono state incentivate con il contributo “Sea Modal Shift” iniziato il 7 dicembre di quest’anno: l’indennizzo per chi sceglie il trasporto combinato strada-mare non solo viene annullato dall’Ets, ma non risulterà sufficiente a coprire la lievitazione dei prezzi. Una falsa partenza, dunque, con buona pace dell’inquinamento e del traffico su strade e autostrade».

Della vicenda, sottolinea Bella, è stata informata la Regione Siciliana «nella persona dell’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò, il quale si è impegnato a promuovere un incontro con alcuni europarlamentari siciliani considerato che la vicenda ha origine in ambito Ue».

Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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