Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Concorso per assumere 46 agenti forestali in Sicilia: le selezioni sono ferme

Interrogazione del presidente della commissione Antimafia all'Ars, Antonello Cracolici: «Il nuovo bando deve fare salve le istanze già presentate e avere tutte le necessarie coperture finanziarie»

Nel 2020 era stata approvata dall’Ars (Assemblea regionale siciliana) una norma (la legge numero 16 del 2020) che autorizzava l’avvio delle procedure concorsuali per assumere 46 agenti forestali in Sicilia e stanziava cinque milioni di euro. Norma che, successivamente, è stata modificata dall’Ars, abrogando la copertura finanziaria e che (per questo motivo) è stata anche impugnata dal Consiglio dei ministri a soli cinque giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande (a fine gennaio del 2022). Da allora non si è saputo più nulla con 21 mila iscritti alla procedure ancora in attesa di conoscere cosa devono fare. E secondo le previsioni dell’amministrazione potevano essere anche in 60 mila interessati alla presentazione della domanda per partecipare alla selezione.

A chiedere chiarezza sull’iter ci prova anche una interrogazione agli assessori regionali Elena Pagana (Territorio e ambiente) e Andrea Messina (Autonomie locali) che è stata presentata dal gruppo del Pd con primo firmatario Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia.

«Il bando - spiega Cracolici - è fermo sulla base di diverse pronunce del Consiglio dei ministri e due sentenze della Corte Costituzionale, per carenze procedurali e mancanza di copertura finanziaria. Chiediamo dunque di attivare le procedure per un nuovo bando, che abbia questa volta le carte in regola, per assumere tramite concorso i primi 46 agenti forestali».
«In ogni caso chiediamo che il nuovo bando possa fare salve le istanze già presentate - conclude Cracolici - e che abbia tutte le necessarie coperture finanziarie».

Nel frattempo, però, l’amministrazione è andata avanti con la nomina (lo scorso 6 luglio) di alcuni sostituti della commissione esaminatrice per il concorso. «Si rischia - spiega ancora il presidente della commissione antimafia -, che ci sia una quantità di ricorsi che potrebbero bloccare il concorso. Serve riaprire i termini, come si fa quando ci sono vizi di legittimità».
Da qui la richiesta contenuta nell’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo del Pd di conoscere «se l’Amministrazione non debba preventivamente procedere alla sospensione di tutte le procedure concorsuali, riformulare un nuovo bando individuando le coperture finanziarie già all’atto della pubblicazione» ed in ogni caso «si sollecita viste le criticità evidenziate, la riapertura dei termini di un nuovo bando prevedendo eventualmente di fare salve le istanze presentate al 28 gennaio del 2021».

Caricamento commenti

Commenta la notizia