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Formazione, in Sicilia pronti i bandi per gli studenti: ma resta il nodo dei fondi

Il provvedimento interessa circa 30 mila ragazzi. La didattica peserà sugli enti

Il decreto è già pronto, manca solo la firma dell’assessore competente, che dovrebbe illuminare di verde un semaforo che rischiava di restare spento per chissà quanto tempo, anche se, in questa fase, la leva che farà riaprire le porte della didattica peserà solo e soltanto sulle spalle degli enti datoriali. Stiamo parlando dei corsi Iefp, l’Istruzione e formazione professionale rivolta agli studenti in età dell’obbligo che vogliono trovare lavoro nel campo (solo per fare alcuni esempi) della ristorazione, dell’acconciatura, della meccanica e della grafica: una platea che nell’Isola coinvolge al momento oltre 30 mila giovani minorenni. Ebbene, dopo una serie di incontri estivi con le organizzazioni più rappresentative del settore, la Regione Siciliana, ad agosto, ha finalmente emanato gli avvisi per far partire le lezioni dei secondi, terzi e quarti anni, ma, sottolinea Toni Marfia, coordinatore di Federterziario Scuola per la Sicilia, «senza stilare le graduatorie per i terzi e quarti anni e senza aprire la piattaforma dove inserire i progetti relativi ai secondi anni, mentre manca all’appello il bando per il primo anno.

Inoltre, stiamo aspettando ancora i finanziamenti, necessari per pagare gli stipendi ai docenti». Un quadro che, di fatto, sul piano giuridico prima ancora che economico, rischiava, come già accaduto in passato, di far partire i corsi con notevole ritardo, molto dopo l’apertura dell’anno scolastico. Per questo, per dribblare l’ostacolo, l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano, firmerà in queste ore un decreto che permetterà agli enti di iniziare comunque la didattica, ma sotto la propria responsabilità. Rischio scongiurato? Tecnicamente no, visto che, fa notare Marfia, «il decreto non obbliga ma consente di accogliere i ragazzi: significa che saremo noi, organizzazioni datoriali, a decidere cosa fare, se restare con le porte chiuse o partire, accollandoci per il momento la paga degli insegnati, in attesa delle risorse regionali. Per quanto ci riguarda, inizieremo i corsi sicuramente, perché stiamo parlando di minori e del loro futuro lavorativo».

Ma Federterziario Scuola rappresenta solo una fetta del mare magnum di enti che si occupano di formazione: come si comporteranno gli altri? Una delle organizzazioni più grandi, Assofor, per voce del suo presidente, Antonio Oliveri, indica la stessa strada di Marfia: «La settimana prossima i ragazzi saranno in classe, con o senza graduatorie, con o senza finanziamenti: apriremo per senso di responsabilità, augurandoci che la Regione stanzi quanto prima le risorse per pagare gli stipendi». E le altre aziende? Cosa faranno? Turano non ha dubbi: «grazie al nostro decreto, tutti i corsi dei secondi, terzi e quarti anni cominceranno regolarmente il 13 settembre, come non era mai successo prima. Quanto all’avviso relativo al primo anno di formazione, abbiamo già pronto un bando che riguarda anche, anzitempo, il nuovo ciclo dei secondi e terzi anni: potrebbe uscire martedì prossimo, non appena riceveremo il nulla osta del ministero. Ciò vuol dire che anche i ragazzi che intraprendono ex novo l’iter formativo frequenteranno i corsi entro settembre».

Resta però il nodo dei finanziamenti: la Regione riuscirà a mettere in campo le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio di 30 mila siciliani? Anche su questo punto Turano non ha dubbi: i soldi arriveranno. Molto più incerto invece, l’iter dell’avviso 8, attinente ai corsi per gli adulti, già deliberato dalla giunta ma mai avviato. (*ADO*)

 

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