L’asticella degli investimenti che sale su con l’andamento di una lumaca, rallentando di circa 100 milioni di euro al mese e «oggi di fatto ferma a 5 miliardi», mentre la montagna di crediti incagliati, nonostante la (timida) riapertura dei rubinetti bancari registrata a inizio anno, rimane tutta da scalare, «a quota 500 milioni di euro considerando solo le imprese della nostra organizzazione datoriale», che tradotto in altri termini significa cantieri bloccati da mesi ed effetto negativo a valanga «su tutta la filiera di settore», dai pittori ai ferramenta, dagli idraulici ai falegnami, «per un totale di almeno 14 mila aziende isolane coinvolte».
Sono i numeri dello stallo Superbonus in Sicilia rilevati da Santo Cutrone, presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, che rilancia così un allarme scattato a luglio, e prima ancora a cavallo tra l’anno scorso e il 2023: un Sos che, stavolta, diventa duplice. Il primo riguarda la rottamazione, voluta dal governo nazionale, dell’incentivo fiscale per le ristrutturazioni di condomini e villette. Uno stop, rimarca Cutrone, che finirà «per smantellare la crescita del Pil siciliano, certificata dallo Svimez» e stimata, più di recente, dalla Cgia di Mestre. Perché se il valore aggiunto dell’Isola, dopo la stagnazione da Covid, è tornato a lievitare, «buona parte del merito va attribuita alla ripresa del nostro comparto, dovuta alla spinta del Superbonus: un volano che ha trainato, a cascata, tutti gli artigiani e che adesso verrà inevitabilmente a mancare. Certo, ci saranno le opere pubbliche finanziate dal Pnrr, ma dovremo essere bravi a utilizzare tutti i fondi messi a disposizione dall’Ue, e comunque, dopo il 2026, anche la spinta del Piano di ripresa e resilienza andrà a sfumare».
Per questo, Cutrone chiede al premier Meloni di tonare sui propri passi, «di far sopravvivere l’incentivo o di studiarne un altro altrettanto efficace», e nell’attesa, «quantomeno di non definire il Superbonus come “la più grande truffa ai danni della Stato”. Perché così non è. Perché le imprese edili strutturate, iscritte al sistema camerale da una vita, queste cose non le fanno, e per capirlo basta guardare i dati delle Fiamme Gialle», come quelli esposti in Commissione finanze alla Camera, che, tra i vari meccanismi detrattativi per l’edilizia, sotto la voce Superbonus fotografano solo un 3% di truffe, mente «il vero problema», continua Cutrone, «è rappresentato dal Bonus facciate» - 46% di frodi, secondo i finanzieri - «rispetto al quale l’allora governo Conte doveva mettere paletti più alti, accedendo i riflettori sulle aziende prive di attestazione Soa», la certificazione necessaria per poter partecipare a gare d’appalto a base d’asta superiore a 150mila euro.
E poi resta il secondo allarme, che suona ormai da mesi: i crediti del bonus 110% incagliati nei cassetti fiscali dei costruttori, con l’Ance Sicilia che chiede al governatore Schifani di intervenire, anche come Regione, di concerto con il governo nazionale e il sistema bancario regionale, per individuare una soluzione condivisa che consenta di sbloccare liquidità. In ballo, per l’appunto, ci sono 500 milioni di euro, considerando solo le imprese che ruotano intorno all’Associazione.
Perché altrimenti, sottolinea Luca Calabrese, presidente regionale di Cna Costruzioni, «considerando tutte le aziende dell’Isola, la montagna si alza. Certo, alcuni cantieri sono ripartiti, e considerando anche le opere pubbliche il settore edile siciliano in questo momento è pieno zeppo di lavoro, ma è anche vero che molti edifici hanno ponteggi e operai fermi da tantissimo tempo, mentre gli effetti economici del Superbonus – come degli altri incentivi stoppati, penso ad esempio all’Eco-bonus – cominciano lentamente a scemare».
Più nel dettaglio, se il totale degli investimenti ammessi a detrazione nell’Isola ammonta a 5 miliardi, quello per i lavori conclusi arriva a 4 mentre rimane un 20% di opere da portare a compimento. Il nodo riguarda più che altro i condomini, dove i cantieri da terminare sfiorano il 30%, mentre per le villette unifamiliari e gli edifici indipendenti l’incidenza dell’incompiuto si abbassa, rispettivamente, al 14 e al 9%.
Intanto, le segnalazioni ricevute dal nostro giornale da parte di decine di proprietari di casa con cantieri fermi confermano quanto già descritto da Confabitare Palermo: il dramma degli esodati del Superbonus continua, con «tante, troppe famiglie costrette a trasferirsi presso la seconda casa (i più fortunati) o l’abitazione dei parenti. Molti di loro, stanchi della situazione, hanno avviato contenziosi contro le aziende stesse, in una guerra tra poveri».
Nel video la dichiarazione di Santo Cutrone, presidente regionale dell’Ance

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18 Commenti
Boccacciamia
30/08/2023 07:11
La truffa non è il 3%; la truffa è il superbonus che ha tolto una valanga di miliardi dalle tasche degli italiani per garantire gratuitamente ristrutturazioni edilizie a favore di un limitato numero di richiedenti.
Boccacciamia
30/08/2023 07:14
Con quali euro sono stati pagati tutti questi lavori dato che mister elemosina di stato incitava a ristrutturare case e villini gratuitamente?
La verità
30/08/2023 07:18
La verità è che le banche sono solo speculatori privati (azionisti)che prima o poi non potranno più prestare il denaro dei depositanti o quello stampato dalla BCE e prima o poi saranno ripagati con la stessa moneta . naturalmente vi è la copertura del sistema politico che lo consente.
GINO
30/08/2023 08:09
Perché i governi simpatici all'Europa potevano fare tutto il debito che volevano e la destra no?
Francesco
30/08/2023 08:31
Qualcuno lo dica a quelli del governo che si ostinano a ripetere che è stato un disastro!
nessuno
30/08/2023 08:49
3% delle truffe? si ma dei pochi controlli eseguiti.....
Fresh
30/08/2023 09:02
Dicono che le frodi sono al 3%. Ma fare pagare 1.000 quello che vale 10 è pure una frode. Anche se emetti fattura.
Fredo
30/08/2023 09:56
Pochi mesi prima del SUPERBONUS una ristrutturazione costava il 50% in meno.....prezzi raddoppiati e lavori scadenti questo è stato il risultato finale....e non parlate della guerra....in Italia quando ad elargire è lo Stato, si mangia nei piatti d'oro, altro che 3% di truffe
Obermann
30/08/2023 10:19
Più che la fine della crescita e la fine delle ruberie e l'argine per evitare la bancarotta alla quale aveva votato il Paese una classe politica priva di senso comune e di ogni nozione di sana gestione dello Stato.
Salvatore
30/08/2023 10:39
Non hanno rossore. Prezzi più che raddoppiati, parcelle dei professionisti astronomiche. Architetti, geometri, ingegneri, commercialisti, hanno fatturato in un paio di anni quanto si fattura normalmente in venti anni. Tanto paga lo Stato! Vergogna.
Rosario
30/08/2023 10:49
Con la scusa che paga lo stato hanno triplicato i prezzi
Obermann
30/08/2023 11:15
I costruttori che versano lacrime dovrebbero ben sapere, perché i dati sono stati ampiamente pubblicati, che il moltiplicatore determinato dal tanto rimpianto bonus è 0,3. Per i due o tre che non hanno letto Keynes mi permetto di ricordare che 0,3 significa che per ogni cento euro spesi ( dallo Stato in questo caso ) il reddito prodotto - Y nella formula della Teoria - è stato di 30 euro e non di 200 o 300 euro ( moltiplicatore 2 o 3 ) per considerarsi un successo. È stato, quindi, un totale flop.
dario serra
30/08/2023 11:32
aziende che falliranno, lavoratori costretti a lavorare in nero e senza nessuna tutela, grazie presidente meloni.
Vittorgra
30/08/2023 12:04
Finalmente uno stop alla più grande truffa del secolo insieme al rdc, ditte fantasma, lavori mai eseguiti, finte asservazioni, prezzi dei materiali e dei lavori triplicati. Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità”.
Augusto Marinelli
30/08/2023 12:06
Beh, la Meloni aveva garantito che non avrebbe disturbato coloro che avevano voglia di "fare". Non aveva precisato l'oggetto del "fare".
Salvatore
30/08/2023 12:15
Oggi tutti a lamentarsi. Ma prima cosa facevate ? I prezzi dei materiali e della manodopera sono aumentati in modo vergognoso. La vera truffa è stata fatta ai danni dei cittadini onesti e dello Stato che rimborsava i costi....
Francesco
30/08/2023 13:28
Quindi, considerato che il controllo avrà riguardato il 10% delle aziende (e stiamo esagerando) questo significa che il livello delle truffe è del 30% circa. Una cosa folle.
Spirito libero
30/08/2023 13:29
Errata corrige: Voleva dire " E' FINITA LA PACCHIA"