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Da Unicredit un miliardo per le imprese della Sicilia

Intervista a Salvatore Malandrino, responsabile regionale della banca: «Il nostro impegno per le eccellenze, dall’agroalimentare al turismo al green». Sostegni anche alle famiglie

Salvatore Malandrino

Finanziamenti alle famiglie stabili, mentre in leggero aumento quelli per le imprese nel primo trimestre dell’anno. Anche se adesso si nota un rallentamento. «Unicredit sostiene i clienti e le comunità anche in questi momenti più difficili», spiega Salvatore Malandrino, alla guida della banca per la Sicilia. Gli strumenti e le opportunità per crescere anche in questo momento.

Secondo i dati contenuti nell’ultimo rapporto di Banca d’Italia sull’economia regionale, nei primi mesi del 2023 i prestiti alle famiglie sono aumentati ancora. Per le imprese, invece, il credito si è ridotto a partire da febbraio. Lo conferma anche dal suo punto di osservazione?

«Nel primo trimestre 2023 - risponde Malandrino - Unicredit in Sicilia ha erogato nuovi finanziamenti alle famiglie per 128 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. Se andiamo, invece, al mondo Imprese i nuovi finanziamenti concessi nel trimestre a queste realtà sono pari a 182 milioni, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2022. Nell’ultimo periodo il sistema registra un rallentamento nella domanda di credito da parte delle imprese che potrebbe essere legata al ricorso alle riserve di liquidità residuali che si sono generate nel periodo Covid e all’incertezza del contesto congiunturale, che ha portato ad un atteggiamento riflessivo su nuovi investimenti».

Il rialzo dei tassi di interesse come arma per combattere l’inflazione viene visto con timore. Come la banca affronta queste preoccupazioni?

«Il ruolo di Unicredit è quello di sostenere i clienti e le comunità anche in questi momenti più difficili. Nelle scorse settimane la banca ha lanciato una nuova edizione del piano “UniCredit per l’Italia” con iniziative per un valore potenziale complessivo di 10 miliardi di euro, finalizzate a dare un concreto sostegno ai consumi di privati e famiglie alle prese con l’inflazione, nonché a fornire nuove risorse per lo sviluppo di specifici settori e territori».

La banca ha deciso di puntare molto sulle Zes (Zone economiche speciali) a livello nazionale. Quale l’impegno per le due zone siciliane?

«Le Zes rappresentano una eccellente opportunità per lo sviluppo del nostro Paese. In particolare, la piena attuazione di questa iniziativa in Sicilia è in grado di contribuire in modo significativo allo sviluppo industriale da un lato, grazie al possibile insediamento di grandi realtà italiane ed estere, ma anche al rafforzamento del tessuto imprenditoriale siciliano, favorendone il salto dimensionale ed una crescita di qualità. Non sono da trascurare i benefici indiretti delle Zes in termini di nuova occupazione, un tema che in Sicilia è particolarmente strategico alla luce dell’alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, e del continuo flusso di talenti in uscita dal territorio in cerca di impiego altrove. Oggi siamo impegnati nella piena attuazione dei due protocolli stipulati lo scorso anno con i commissari straordinari delle Zes Sicilia orientale e Sicilia Occidentale, finalizzati in particolare a individuare e valutare iniziative e progetti che possano offrire opportunità di crescita alle imprese, valorizzando le vocazioni e le peculiarità delle due aree siciliane».

Cosa prevede il piano per l’Italia per la Sicilia? Quali sono i settori che secondo lei sono più promettenti e sui quali vale la pena scommettere?

«Uno dei pilastri chiave di “Unicredit per l’Italia” è il sostegno agli investimenti, attraverso nuove risorse stanziate, per lo sviluppo di specifici settori e territori. Proprio in quest’ottica, mettiamo a disposizione un plafond nazionale di 6 miliardi di euro per nuovi finanziamenti destinati alle imprese del comparto turistico, alle eccellenze del Made in Italy e alle realtà operanti nelle Zone economiche speciali. Di questo plafond, oltre un miliardo è destinato proprio alle imprese della Sicilia».

Quali i settori su cui puntate?

«Confermiamo il nostro impegno a sostenere le eccellenze del nostro territorio, nei comparti come l’agroalimentare e il turismo, che contribuiscono in modo molto significativo all’economia siciliana e più in generale alla riconoscibilità dell’isola a livello ormai internazionale. In questa linea il nuovo accordo sottoscritto nei giorni scorsi con Federalberghi Sicilia. Guardando, invece, alle nuove opportunità, una di esse è rappresentata dalla filiera dell’energia green, un settore che, se ben supportato, si può trasformare in un’importante occasione di specializzazione per la Sicilia. Crediamo molto in questo sviluppo, come dimostra anche la recente operazione con 3Sun, società di Enel green power, che ha firmato un accordo di finanziamento con Unicredit, supportato dalla garanzia green di Sace, per ampliare la più grande fabbrica di pannelli solari italiana, a Catania».

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