Si riaprono spiragli per nuove assunzioni alla Regione Siciliana. Questo un primo risultato che il presidente Renato Schifani riesce a portare a casa dopo un incontro con il titolare del ministero dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ieri a Roma. Un incontro nel quale, spiega una nota di Palazzo d’Orléans, è stato avviato «il confronto fra il governo nazionale e la Regione Siciliana sulla rivisitazione dell’accordo per il rientro dal disavanzo regionale». Schifani era accompagnato dall’assessore all’economia, Marco Falcone ed erano presenti anche il capo di gabinetto di Palazzo d’Orleans, Salvatore Sammartano, e il ragioniere generale della Regione, Ignazio Tozzo.
«Abbiamo riscontrato - sottolinea Schifani - la disponibilità del ministro Giorgetti a ridiscutere i termini dell’accordo tra Stato e Regione, alla luce del mutato quadro economico-sociale del Paese e della nostra Isola, evidenziando la necessità di rivedere alcuni vincoli per sostenere e rendere più funzionale lo sforzo di risanamento che la Sicilia sta compiendo».
In particolare, si è discusso della necessità di procedere a nuove assunzioni in seno all’amministrazione regionale. Assunzioni di fatto bloccate fino a questo momento per rispettare quanto previsto dal piano di rientro. Ancora difficile parlare di numeri, perché il confronto con il governo nazionale è appena avviato. Di certo, quello del personale dipendente è un tema che era già stato sollevato anche dal precedente presidente della Regione, Nello Musumeci, che aveva avviato un piano per il ricambio generazionale, imbrigliato però dai vincoli dell’accordo.
La pianta organica della Regione prevede 11.884 dipendenti ma attualmente quelli in servizio sono meno di 10.300, il 67% dei quali si trova nella fascia compresa tra i 50 e i 60 anni, il 24% supera i 60 anni.
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