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Riconoscimento dei titoli esteri, petizione del SiLav al Parlamento Europeo

Gaetano Giordano presso lo studio legale Fasano

Il S.I.Lav. Sindacato Italiano Lavoratori, per il tramite dello Studio Legale Fasano di Palermo, ha denunciato nei primi giorni del mese di novembre alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo, attraverso la presentazione di una specifica petizione,  gli atti normativi e amministrativi, con cui le singole amministrazioni dello Stato Italiano, hanno negato la spendibilità in Italia dei titoli di abilitazione su sostegno conseguiti presso Stati dell’UE.

Il S.I.Lav., nella petizione ha evidenziato che i propri iscritti sono docenti che hanno conseguito la specializzazione sul sostegno all’estero, che hanno debitamente avanzato al Ministero competente la domanda di riconoscimento del proprio titolo professionale ai fini della spendibilità dello stesso in Italia.

Si tratta di docenti che ambiscono all’iscrizione negli elenchi aggiuntivi della I fascia delle GPS della provincia di appartenenza e che oggi, a causa della condotta resa dal Ministero italiano, non possono insegnare poiché lo stesso Ministero non riconosce la piena spendibilità del titolo in Italia.

Di fatto  i docenti italiani che hanno conseguito il titolo di abilitazione su sostegno all’estero, pertanto, oggi sono rimasti privi di occupazione e di reddito, poiché il Ministero non permette loro la stipula dei contratti a tempo determinato con le istituzioni scolastiche di competenza.

La censura denunciata dal S.I.Lav. evidenzia un contrasto con il principio di eguaglianza e non discriminazione nonché il principio dell’uniformità e parità di trattamento, oltre al pieno conflitto con il principio di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione.

"Pertanto - aggiunge il Segretario Generale del S.I.Lav - risulta assolutamente illegittimo il mancato riconoscimento del diritto all’inserimento con riserva nella I fascia GPS dei docenti abilitati all’estero e la loro consequenziale esclusione dalle supplenze. La buona notizia è quella che il Parlamento europeo, dopo neanche 22 giorni, ha formalizzato al S.I.Lav. la ricezione della petizione, avvisando che  provvederà a comunicare per iscritto  non appena avrà adottato la propria decisione".

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