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Accolte le tesi di cento pensionati Eas: potranno ricevere gli arretrati

Il tribunale di Palermo

Si è conclusa in questi giorni la vertenza di circa 100 ex dipendenti dell'Eas che nel 2014 a causa di una erronea interpretazione della legge avevano subito un ingiusto e drastico taglio alle loro pensioni. Nonostante i giudici del lavoro di Palermo avessero riconosciuto il diritto pieno alla pensione, l'Ente acquedotto siciliano, nel frattempo in liquidazione, e il Fondo pensioni subentrato, non avevano provveduto al pagamento integrale del trattamento pensionistico e degli arretrati, costringendo i pensionati a coltivare le necessarie azioni esecutive.

Il Fondo Pensioni, pur avendo le risorse, si era opposto al pagamento di somme dovute per legge e per sentenza, invocando l'impignorabilità delle stesse.

Il Tribunale di Palermo, sezione esecuzioni, ha accolto le tesi dei pensionati, difesi dall'avvocato Nadia Spallitta, confermando un principio di grande rilevanza secondo il quale non tutti gli Enti pubblici, ma solo quelli indicati dalla legge (ad esempio lo Stato, i Comuni), e nei limitati casi indicati dal legislatore, possono opporre l'impignorabilità delle somme.

Si tratta di una decisione importante che da un lato consentirà ai pensionati di recuperare anni di arretrati pensionistici mai versati e dall'altro rappresenta un rilevante precedente che potrà essere utilizzato, in fattispecie similari, di recupero di somme nei confronti di una Pubblica Amministrazione.

"Sono soddisfatta dell'andamento del processo davanti al giudice del lavoro che ha affermato la intangibilità del diritto alla pensione - dichiara l'avvocato Nadia Spallitta - e della decisione del giudice dell'esecuzione che pone fine ad una lunga e complessa vicenda, garantendo la pienezza di questo diritto".

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