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Case vacanza, la Regione Siciliana prepara una norma per stanare il sommerso

La Regione ci riprova. Nella Finanziaria che sta per iniziare il suo percorso all’Ars è stata inserita una norma che ha l’obiettivo di fare emergere dal mercato sommerso i gestori di case vacanze e affittacamere.

È una mossa che l’assessore al Turismo, Manlio Messina, ha compiuto estrapolando dalla riforma di settore, più volte annunciata e mai arrivata in aula, la norma dall’effetto più immediato. Dunque, in attesa di una riforma organica del settore, ormai rinviata alla prossima legislatura, la Finanziaria prevede che si potrà «fare turismo» solo ottenendo un codice che identificherà ogni struttura ricettiva facilitando i controlli sui flussi e sul pagamento delle tasse. La norma è di poche righe: «È istituito il Codice Identificativo Regionale (C.I.R.) delle strutture ricettive e delle locazioni turistiche uguale al “codice struttura” attribuito dal sistema di gestione dei flussi turistici “Turist@t”, creato con il decreto 25 luglio 2014 dell’assessore regionale al Turismo». Significa che per poter accogliere turisti qualsiasi struttura deve poter esibire questo codice, che si ottiene iscrivendosi all’elenco regionale.

È un bis rispetto a quanto la Regione ha già previsto per ottenere i contributi anti Covid del cosiddetto pacchetto See Sicily, che prevedeva appunto l’iscrizione al sistema Turist@t.
Ma il punto nodale è che la norma inserita nella Finanziaria impone «a carico del titolare, del gestore e del legale rappresentante delle strutture ricettive e delle locazioni turistiche l’obbligo di indicare il C.I.R. nell’insegna, nei siti web, in tutte le forme di pubblicità e di esporlo all’esterno delle strutture ricettive in modo tale da garantirne la visibilità e un facile accesso da parte dell'utenza». In sintesi, con un collegamento informatizzato collegato al Cir la Regione saprà sempre quali strutture stanno ospitando turisti e i flussi. Nei piani di Messina sarà quindi impossibile sfuggire ai controlli. La differenza è sostanziale visto che fino a ora ai gestori di case vacanze ai semplici affittacamere bastava una semplice Scia, che rendeva molto più complicati e non informatizzati i controlli. Adeguarsi a questa novità - nei piani del governo - sarà quasi automatico per le grandi strutture mentre richiederà uno sforzo di trasparenza per B&b e case vacanze, ormai diffusissime e in concorrenza con i grandi alberghi. E al di là dei controlli sui flussi e sul pagamento delle tasse, la norma prevede anche una sanzione da 500 a 2.500 euro per i gestori che non richiederanno ed esporranno il Cir.

E c’è anche un altro comma dello stesso articolo che va nella direzione di raccogliere le richieste di aiuto dei gestori delle grandi strutture ricettizie. È quello che ha rinviato le procedure per riassegnare la classificazione degli hotel. In pratica l’attribuzione delle stelle avverrà d’ufficio confermando la situazione attuale e viene rinviato l’adeguamento ai nuovi paramtri - in termini di metrature delle stanze e servizi da assicurare - per ottenere la classificazione più elevata. «La pandemia ha bloccato anche gli investimenti - ha spiegato il governo - e quindi rinnoviamo la classificazione per il triennio 2022-2024 già attribuita alle strutture per permette di avere un periodo di assorbimento della crisi più ampio che consenta la pianificazione di nuovi ed eventuali investimenti di natura strutturale e interventi manutentivi».

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