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Covisian licenzia 206 addetti a Palermo, i sindacati: «È scoppiata la bomba sociale»

Una delle proteste dei lavoratori Almaviva

«La bomba sociale è scoppiata: Covisian ha ufficializzato la procedura per i 221 licenziamenti, e di questi ben 206 sono lavoratori palermitani che adesso vivono nuovamente l’incubo della perdita del posto di lavoro». Lo afferma Francesco Assisi segretario generale Fistel Cisl Sicilia sull’avvio della procedura annunciata ai sindacati dopo il mancato raggiungimento dell’intesa con Ita sulla sottoscrizione del contratto per la fornitura del servizio di Contact center, chiedendo «l’intervento del Mise e della politica a tutti i livelli». «Lasciare così senza nessuna prospettiva futura questi lavoratori e i circa 300 ex Almaviva in attesa di essere ricollocati - si sottolinea dalla Fistel e dalla Cisl - è un grande colpo per la città di Palermo, già colpita gravemente da una crisi senza precedenti. Riteniamo inaccettabile non solo che venga disatteso l’accordo siglato ad ottobre sulla commessa Ita ma anche le norme sulla clausula sociale. Bisogna garantire i livelli occupazionali, la protesta dei lavoratori non si fermerà finché non avremo risposte certe». Domani (8 aprile) si terrà la seconda giornata di sciopero e il sit in organizzato dai sindacati in piazza Indipendenza dalle ore 9,30 e nel corso del quale i rappresentanti dei lavoratori saranno ricevuti dal Presidente della Regione.

Quello che sta succedendo è coerente con quanto ITA Airways aveva già dichiarato. La Compagnia è parte lesa di una decisione unilaterale di Covisian». È quanto trapela da fonti interne all’azienda in merito all’annuncio della società di call center che, a seguito della mancata conferma dell’appalto, licenzierà 221 addetti.

«Ancor prima della convocazione al ministero del Lavoro, Covisian anticipa quindi i tempi e getta nella disperazione 221 famiglie, che si aggiungono alla disperazione delle 300 famiglie in Almaviva che dovevano transitare in Covisian – dichiarano il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e il segretario Slc Cgil Palermo Emiliano Cammarata - Precisiamo che per noi si tratta di un atto irresponsabile e vergogno, che respingiamo al mittente e che contrasteremo con tutte le nostre forze, così come lotteremo per garantire l'occupazione di tutto il perimetro ex Alitalia oggi in Almavaliva, come previsto dall’accordo in sede ministeriale del 21 ottobre». «Siamo indignati - aggiungono Cardella e Cammarata - per il comportamento di due aziende, Ita e Covisian, che si fanno la guerra commerciale sulla pelle dei lavoratori. Il lavoro è un diritto, non è una variabile dipendente affidata a mere logiche di mercato. A questo punto, un ulteriore ritardo nella convocazione di un tavolo ministeriale non è più giustificato né tollerabile e anzi avrebbe il sapore di una resa o ancor peggio di una precisa presa di posizione delle istituzioni a vantaggio di logiche speculative delle imprese».

«Le procedure di licenziamento avviate da Covisian sono un atto vergognoso e irresponsabile che lede la dignità di 221 lavoratrici e lavoratori e getta preoccupanti ombre sul futuro di centinaia di famiglie - hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore al Lavoro, Giovanna Marano - . Un atto che, inoltre, arriva prima della convocazione del tavolo ministeriale che, lo ribadiamo, dev'essere subito convocato per scongiurare una terribile crisi occupazionale. L'amministrazione comunale è al fianco di tutti i lavoratori Almaviva e ora il Ministero del Lavoro, anche alla luce di questa notizia allarmante, ha il dovere di intervenire con la massima urgenza».

Sul caso interviene duramente anche il parlamentare del Pd Carmelo Miceli. «Si è verificato quello che temevamo. Covisian ha avviato il licenziamento di 221 addetti, ovvero il personale impiegato per gestire il servizio clienti di Ita Airways. È l'ignobile risultato di un accordo fragile assunto da entrambe le parti, disatteso da chi pensa di potersi permettere di giocare col futuro dei lavoratori e delle loro famiglie». Secondo Miceli, «a questo punto è indispensabile che il Governo convochi un tavolo con tutti i coinvolti e le parti sociali e che Ita si dimostri immediatamente disponibile a farsi carico del personale licenziato, evitando l'ennesimo dramma sociale».

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