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Dal Pnrr 94 milioni per il lavoro in Sicilia, stretta sul reddito di cittadinanza

Antonio Scavone, assessore regionale al Lavoro e alla Famiglia

Il piano è pronto ed è la declinazione in materia di occupazione dell’investimento dei fondi europei del Pnrr. In Sicilia arriveranno 94 milioni e saranno destinati soprattutto a misure di riqualificazione e formazione di disoccupati e percettori di sussidi vari. Un modo con cui l’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, prova a scuotere il mercato dell’occupazione dando una chance a chi per ora non ha trovato spazio.

In quest’ottica cambieranno regole fondamentali per categorie di grande peso nell’Isola come quella dei percettori del reddito di cittadinanza, che da quando il piano verrà attivato dovranno accettare di sottoporsi a un percorso di riqualificazione per evitare di perdere l’assegno. Anche chi incassa la Naspi e i precari Asu dovranno seguire percorsi di riqualificazione ma per queste categorie non c’è alcun rischio di perdere il sussidio o la stabilizzazione promessa (e ancora rimasta sulla carta).

Il piano per l’investimento dei fondi del Pnrr in materia di politiche attive del lavoro è stato illustrato oggi in commissione Sanità all’Ars. È un piano che ha un peso specifico (ed elettorale) enorme: vale 94 milioni e 864 mila euro e prevede di intercettare e gestire 64.680 disoccupati o precari. Scavone ci ha lavorato insieme all’assessorato alla Formazione, guidato da Roberto Lagalla, e dovrà spedirlo al ministero entro il 28 febbraio. La Sicilia, proprio per l’elevato numero di percettori del reddito di cittadinanza e della Naspi, è la Regione che più di tutte ha ottenuto dalla distribuzione delle risorse nazionali, che ammontano a 4,4 miliardi.
Il piano che l’assessore sta predisponendo - nel dettaglio si chiama Gol - prevede di «profilare» (cioè inserire in una banca dati e avviare a un percorso) 64.680 siciliani. Di questi, 17.248 dovranno essere riqualificati in aree del tutto nuove e almeno 6.468 acquisire competenze digitali. Il tutto prenderà il via nella tarda primavera e avrà uno sviluppo triennale. L’obiettivo finale è la ricollocazione di una larga fetta del personale «profilato» e riqualificato: «Il programma Gol prevede infatti varie categorie di interventi e un ruolo attivo dei Centri per l’impiego, che nel frattempo saranno potenziati grazie al concorso da 1.100 posti. Rivestirà un ruolo strategico pure il raccordo con le Agenzie per il lavoro private» anticipa Scavone. Il piano prevede infatti, oltre alla formazione e alla riqualificazione da portare avanti con gli enti gestori dei corsi, un percorso di reinserimento professionale che verrà realizzato sia dai centri per l’impiego che dalle agenzie per il lavoro accreditate col sistema pubblico.
Su questo piano l’Ars vuole accendere i riflettori. Per questo la presidente della commissione Sanità, la forzista Margherita La Rocca Ruvolo, ha convocato Scavone: «Vogliamo capire come il governo sta programmando queste ingenti risorse di cui al momento si sa pochissimo».

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