
L'emergenza Covid in qualche modo riscrive il diritto del lavoro. Dalla cassa integrazione, alla malattia fino ai congedi parentali e alla quarantena. Tutti argomenti all'ordine del giorno del nuovo Decreto sostegni che il Governo sta mettendo a punto a favore dei settori maggiormente colpiti dall'ultima ondata di contagi da Coronavirus.
L'idea è quella naturalmente di permettere ai dipendenti di mantenere i posti di lavoro ma contemporaneamente garantire alle aziende una continuità produttiva, evitando stop improvvisi legati a contagi o contatti con positivi dei propri lavoratori.
Il Governo Draghi con tutta probabilità vorrà rinnovare la Cassa Covid per evitare nuovi licenziamenti. Da una parte ci sono i partiti e i sindacati che chiedono di prevedere un pacchetto di 13 settimane ma è l'esecutivo che deve fare i conti con le risorse economiche a propria disposizione e stando ai numeri sembra voglia partire da 9 settimane, cercando di trovare un equilibrio.
Se la cassa integrazione per le aziende in difficoltà sembra a un passo, più difficile pare trovare spazio per equiparare quarantena e malattia per i lavoratori che hanno contatti stretti con un positivo. Anche in questo caso la questione la starebbe esaminando Mario Draghi in persona con i suoi uffici ma una concessione del genere sembra stridere con la decisione di evitare la quarantena per i soggetti vaccinati con tre dosi o con due da meno di 120 giorni, di fatto si consente a chi ha avuto un contatto di uscire e anche di lavorare, eliminando così del tutto la necessità dell'indennità di malattia.
Sì ai congedi parentali invece per i lavoratori che hanno un figlio di età inferiore ai 14 anni che sia positivo o in Dad. In questo caso la proroga è stata inserita nel decreto sullo stato di emergenza fino al 31 marzo e l'Inps ha già attivato sul proprio sito la possibilità di fare domanda, fornendo tutte le istruzioni necessarie.
La lista dei settori che stanno chiedendo aiuto è lunghissima. Innanzitutto il mondo del turismo, il più colpito dalle cancellazioni durante le feste natalizie. Gli alberghi e tutto il settore hanno, insieme alle discoteche, la massima attenzione del governo. Poi ci sono i trasporti che fanno i conti con i contagi dei dipendenti e con i costi dell'energia sempre più alti ma con sempre meno viaggiatori. Ci sono i teatri, di giorno in giorno sempre meno frequentati ma anche in questo caso con costi altissimi per rimanere aperti, e ci sono le aziende produttive alle prese con il caro-energia che si sta tramutando in un fardello da decine di miliardi.
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