È possibile che una casella attribuita dall’Ordine rientri proprio in quest’ultimo caso. Perciò, nell’impossibilità di conoscere le abitudini e l’organizzazione del destinatario, il Garante prescrive di evitare la notifica via pec, procedendo a quella cartacea classica. Certo, nella pratica molti professionisti utilizzano anche o soprattutto a fini personali la casella di posta certificata loro attribuita dall’Ordine, magari perché sono lavoratori dipendenti o free-lance che non hanno uno studio. Ma sono casi che normalmente non si possono distinguere dagli altri, per cui sembra di poter dedurre che nemmeno questi soggetti potranno ricevere notifiche via pec.
Il Garante ricorda come cambierà la situazione quando sarà attivo anche l’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese (Inad). L’indirizzo pec professionale già presente nell’Ini-Pec sarà automaticamente iscritto nell’Inad, ma in quest’ultimo il professionista potrà registrarne anche un altro, specificando che è per fini personali. In sostanza, consultando l’Inad, chi deve effettuare una notifica non dovrà più chiedersi se una casella pec viene utilizzato per lavoro oppure no: il dato appare in automatico e rispecchia la scelta fatta dal titolare della casella al momento dell’iscrizione nell’elenco.
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