
La Regione siciliana deve ancora alle imprese edili circa 700 milioni di euro per lavori eseguiti e non pagati, in molti casi da un anno. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’Ars ha approvato la legge di Bilancio 2021 solo lo scorso mese di aprile e che da allora si sono susseguiti vari intoppi nell’iter di attuazione; così, finora è stato pagato appena il 50% delle somme dovute. Una situazione che, come Ance Sicilia ha più volte denunciato, ha notevolmente stressato dal punto di vista finanziario un settore già fortemente provato dalla lunga crisi.
“Siamo preoccupati – dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – perché ancora il testo della legge di Bilancio 2022 non vede la luce e sentiamo parlare dell’intenzione di andare all’esercizio provvisorio. Approvare il Bilancio di previsione il prossimo anno sarebbe una sciagura per tutte le nostre imprese – è l’allarme di Cutrone – : creerebbe ulteriori ritardi nei pagamenti che il nostro settore non è più in grado di reggere. Ci sarebbe una moria di imprese”.
“Facciamo appello al governo regionale e a tutte le forze politiche dell’Ars – conclude Cutrone – affinché con l’impegno di tutti sia possibile approvare la Manovra entro la scadenza di legge del 31 dicembre di quest’anno e consentire una continuità amministrativa che garantisca puntuali pagamenti a tutti gli imprenditori che impegnano risorse prestate dalle banche per realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo della Sicilia”.
5 Commenti
Gennaro Costabile
26/11/2021 12:45
Non sono innocentemente inutili ma dolosamente dannosi. Devono perdere ogni privilegio e ruolo. Solo dipendenti di impronta europea o tutti questi, come i loro colleghi di Comuni e Province, seguiteranno a tirarci sempre più in basso. E ricordate una massima: il danno che è delle imprese italiane a credito nei confronti della PA è un danno per tutti gli onesti e la beffa dei disonesti, significa che chi lavora onestamente è un fesso, continua sempre a succedere e le conseguenze non sono solo "cavoli delle imprese edili" ma un resoconto della patologia cronica conclamata dell' amministrazione pubblica diffusasi sino al tessuto economico. Proprio in questi tipi di malfunzionamenti sono sorti i vari fenomeni mafiosi, per chi vuole capire.
Ex elettore pd il capostipite
26/11/2021 14:03
Mi ricordo che circa due mesi fa avevano annunciato ai quattro venti che avevano avviato l iter per il pagamento alle imprese creditrici , io avevo commentato che avere avviato l iter per il pagamento non significava assolutamente nulla perché anche se fosse approvato ieri il bilancio ciò non significherebbe avere fatto il mandato di pagamento e successivo bonifico ,vedrete che c’è ne andremo alla vigilia delle elezioni e il dovuto e sacrosanto pagamento lo passeranno come un favore magari da ricambiare con un “ libero e volontario “ contributo per il sostegno alla campagna elettorale
Bah
26/11/2021 15:41
La mafia si annida e prospera con le imprese colluse e i loro protettori politici.
Umberto Sailla
26/11/2021 13:38
La colpa non è mica dell' Europa o di Roma. La colpa di questo sta tutta in Sicilia. Fuori. I dipendenti della PA devono dipendere da Bruxelles e vedi che inizia lo spurgo.
Emigrato per buona politica
26/11/2021 13:41
Scusate ma perché aspettate il bilancio, I lavori già eseguiti dovrebbero avere già la copertura finanziaria. I lavori pubblici dovrebbero essere pagati immediatamente appena finiti i lavori e chiusa la contabilità. Solo perché quando arriva la tassa da pagare forse hai 30 giorni di tempo per pagare, I contributi per i lavoratori e la paga per gli stessi ogni mese, "tasse e contributi subito, paga poi vediamo" Il gasolio per macchine ogni subito, Guasti e riparazione anche esse subito, Ecc ecc ecc Quindi non si vede il perché devono pagare in ritardo, Io penso che le imprese non parlano perché credono che dopo non li faranno più lavorare,
Anilina
27/11/2021 22:30
Non tutte ma tante imprese sono fatte spesso da delinquenti che sanno solo lamentarsi e rubare soldi allo stato.
Sella
28/11/2021 09:44
Qualcuno poi spiegherà come mai la legge non prevede che queste ditte edili possano richiedere non solo il pagamento del credito immediato ma anche lauti risarcimenti da parte della PA. Evidentemente tutto questo stato di diritto non vale per tutti, anzi, alcuni sono proprio posizionati apposta per consentire ad altri di farsi i propri porci comodi a discapito dei primi. Strano concetto della democrazia e della giustizia.