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Nomisma: a Palermo record di transazioni immobiliari

«I segnali di ripresa evidenziati nella prima parte dell’anno si sono rafforzati in maniera significativa nel secondo semestre. Permane l’assenza di indizi di un’evoluzione positiva nel mercato non residenziale, che anche nel secondo semestre si mantiene sui livelli negativi del primo». E’ quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma su Palermo. Nel comparto residenziale nel primo semestre 2021 si è assistito a un balzo in avanti delle compravendite, salite a 3.103, con una variazione tendenziale del +42%. Il numero di transazioni concluse è il più alto degli ultimi dodici anni e indicativo di un ritrovato slancio del mercato residenziale. Prosegue senza soluzione di continuità il trend negativo dei prezzi di abitazioni e canoni di affitto, il cui valore reale odierno permane largamente al di sotto dei livelli del Duemila.

Negli ultimi anni i tempi di vendita degli immobili si sono progressivamente accorciati, scendendo a 5 mesi. Diminuisce anche il divario tra prezzo richiesto ed effettivo (16%). Nel secondo semestre 2021 c’è stato un andamento positivo dei prezzi delle abitazioni rispetto alla prima parte dell’anno. La crescita è stata contenuta in intensità (+0,6%) e si è ripartita in modo uniforme tra tutte le zone urbane. L’andamento tendenziale dei prezzi è risultato invece ancora negativo (-1,5%). In questo caso l’arretramento dei prezzi in centro e nelle zone di pregio (circa -2%) è invece stato più marcato che nel resto della città. I canoni di locazione dell’usato residenziale si sono mantenuti pressoché stabili, con variazioni contenute sia semestrali (+0,1%) che annue (+0,2%). In entrambi i casi si è avuto un andamento contrapposto delle quotazioni di semicentro e periferia rispetto alle altre aree centrali e idi pregio. Per il comparto non residenziale nel secondo semestre 2021 è continuato il processo di erosione del valore reale dei prezzi e dei canoni degli uffici. Per i prezzi l’intensità del calo è stata la più contenuta degli ultimi cinque anni. I tempi di vendita degli uffici sono scesi - negli ultimi anni - da 10 a 8 mesi, mentre quelli delle locazioni sono rimasti invariati a 6 mesi. Gli sconti sono scesi in pochi anni dal 22% al 17% a conferma di una maggiore sintonia tra aspettative della domanda e flessibilità dell’offerta.

Tuttavia, nel 2021 lo sconto praticato è risalto al 19%, sintomo del permanere di una distonia nei rapporti di compravendita. Condizionati dalle ricadute della pandemia, nel secondo semestre 2021, prezzi e canoni reali dei negozi sono scesi ancora, proseguendo il trend negativo iniziato nel 2008. Nel secondo semestre 2021 si è registrato un calo dei prezzi degli uffici rispetto alla prima parte dell’anno. L’arretramento è risultato contenuto in intensità (-0,5%) grazie alla dinamica positiva dei valori della periferia, in controtendenza (+0,4%) rispetto alle altre zone urbane. Su base annua l’arretramento dei pezzi è stato di intensità maggiore (-2,7%) con un picco nelle aree semicentrali del capoluogo (-3,8%). I canoni di locazione sono arretrati su base semestrale (-1,4%) e annua (-1,3%). In entrambi i casi il calo delle quotazioni ha interessato tutte le zone urbane. Considerando i valori dei negozi, nella seconda parte dell’anno si è assistito a una riduzione dei prezzi. L’intensità del calo (-0,6% semestrale) è stata contenuta dalla dinamica dei valori della periferia. Su base annua, l’arretramento dei prezzi è stato di entità superiore (-2,7%), con un picco nelle zone centrali della città (-3,8%). I canoni di locazione dei negozi sono leggermente scesi nel secondo semestre (-1%), in continuità con il trend tendenziale annuo (-2,6%).

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