Molti italiani nel 2022 riceveranno una pensione minima maggiore rispetto ad ora, ma occorrerà soddisfare alcuni requisiti di reddito e anagrafe.
Pensione minima, a chi spetta l'aumento
Se si vive da soli, il reddito annuo non potrà essere superiore a 6.702,54 euro (o 13.405,08 per l’aumento parziale), mentre se si è coniugati, la pensione minima del contribuente non dovrà superare sempre questa soglia e il reddito annuo totale dei due dovrà essere inferiore a 20.107,62 euro (o 26.810,16 euro per l’aumento parziale).
Pensioni minime, di quanto sarà l'aumento
Dopo l’aumento dell’anno in corso, che ha consentito alle pensioni minime di raggiungere quota 515 euro, nel 2022 l'importo mensile salirà di circa 26 euro per chi ha tra i 60 e i 64 anni mentre l'aumento sarà di 83 euro al mese per i contribuenti compresi tra 64 e 69 anni. Invece, per avere l'aumento massimo (da 515 e 651 euro, quindi +136 euro), bisognerà aver compiuto 70 anni e possedere un reddito che non sia superiore a 8.469,63 euro: nel caso si viva con il coniuge, la cifra non dovrà superare 14.447,42 euro.
La rivalutazione delle pensioni
Non saranno solo le pensioni minime a beneficiare degli aumenti. È infatti prevista infatti la rivalutazione di tutte le altre pensioni, anche quelle di vecchiaia, anticipate, indirette ma è ancora incerto l’importo di cui beneficeranno questi assegni. Anticipare la pensione, ma ricalcolando l’assegno col contributivo sarebbe la forma di flessibilità a cui guarda il governo per il tavolo che aprirà con i sindacati nelle prossime settimane. Si tratterebbe di una sorta di "Opzione Tutti", l’estensione cioè a tutti di "Opzione Donna".
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