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Lavoro pubblico, i sindacati siciliani: "Rinegoziare l'accordo Stato-Regione"

Impiegato Statale

"Rinegoziare l'Accordo Stato-Regione per il ripianamento decennale del disavanzo alla luce della nuova direzione intrapresa dal governo di Mario Draghi". La richiesta arriva dalle confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil, assieme alle federazioni regionali della Funzione pubblica.

"Nelle ultime ore - dicono Alfio Mannino e Gaetano Agliozzo della Cgil, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil - due eventi particolarmente importanti hanno riportato al centro del dibattito politico la Pubblica amministrazione: prima il ministro della P.A., Renato Brunetta, in audizione alle Commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo Dicastero; poi, la firma di Governo nazionale, Cgil, Cisl e Uil sul nuovo Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. È evidente che è ormai condivisa da tutti l'esigenza di dare una nuova ripartenza al nostro Paese, a partire proprio dal settore pubblico. Cosa che, tra l'altro, noi abbiamo sempre sostenuto".

"Ci auguriamo - concludono i sindacalisti - che anche la Sicilia adesso voglia fare la sua parte. Intanto, sarebbe opportuno chiedere una modifica dell’Accordo Stato-Regione nei punti che maggiormente contrastano con le linee programmatiche del Governo nazionale (blocco delle assunzioni, riclassificazione del personale, salario accessorio, etc…), anche per togliere qualsiasi alibi per il penalizzante taglio delle pensioni dei regionali. Insomma, è chiaro: bisogna investire al più presto tempo e risorse nella riforma della pubblica amministrazione regionale per garantire all'isola e ai suoi cittadini servizi efficienti e restare al passo con i tempi che ci attendono. Tempi in cui dovremo necessariamente essere performanti".

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