Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Industria del matrimonio in crisi, imprenditori in piazza a Catania e Milazzo

Italian Wedding Industry, il movimento spontaneo partito dalla Sicilia, continua a battersi per il comparto del matrimonio “completamente ignorato dal Governo Nazionale”, ed è per questo che domani, venerdì 26 febbraio alle ore 10, scenderà in Piazza Università a Catania, per aderire all’iniziativa del comitato promotore “Insieme per il Wedding”, che, nella stessa giornata, farà sentire le proprie richieste nelle piazze di Ascoli Piceno, Bergamo, Bologna, Cagliari, Caserta, Catania, Cuneo, Milazzo, Nuoro, Padova, Pescara, Roma, Sassari e Udine.

IWI coordinerà la manifestazione siciliana a cui prenderanno parte di migliaia di imprenditori ridotti sul lastrico a causa dello tsunami economico conseguente alla pandemia da Covid-19, che saranno rappresentati da tutte le associazioni di categoria, in maniera composta e nell’assoluto rispetto delle normative anti-covid.

Italian Wedding Industry, infatti, ha raccolto le adesioni di tante imprese e associazioni tra cui “AFPS” - associazione fotovideografi professionisti siciliani, “Partite IVA - insieme per cambiare”, “Associazione autonomi e partite IVA” e “Gamelia, associazione eventi”.

“Continueremo sempre – dichiara Umberto Sciacca di IWI – a stare vicino agli imprenditori. La scorsa estate, grazie allo straordinario supporto dall’amministrazione regionale, la Sicilia è stata la prima regione a riaprire i confini e siamo certi che il Presidente Nello Musumeci, che ha sempre mostrato lungimiranza e sensibilità nel riconoscere il valore del nostro comparto, stia già facendo una valutazione sulla prossima celere riapertura. Auspichiamo che, proprio il governatore siciliano, continui ad evidenziare la tematica alla conferenza delle regioni. Domani scenderemo in piazza per tutte le categorie abbandonate dall’inefficiente Decreto Ristori, che ha dimenticato molti codici ateco, limitandosi ad erogare poche ‘briciole’ solo per i mesi di marzo ed aprile, senza considerare che i matrimoni coprono una stagione commerciale che dura almeno otto mesi. In primo piano gli atelier di abiti da sposa che, già lo scorso anno, non hanno potuto vendere i preziosi capi cerimonia e nei cui armadi stracolmi adesso si aggiungono le nuove collezioni e centinaia di migliaia di euro da pagare. Ma non dimentichiamo il settore delle bomboniere e quello dei fotografi, completamente abbandonati. Con il nostro lavoro onesto e puntuale, vogliamo celebrare il matrimonio e momenti di gioia. Abbiamo già dimostrato di essere in grado di codificare l’organizzazione degli eventi matrimoniali con il supporto professionale di catering, location e wedding planner. Non temiamo di tornare in maniera strutturata con regole e date certe, ma soprattutto sostenibili”.

Una giornata davvero emozionante, scandita dalle testimonianze e dagli occhi ormai privi di speranza di chi, non riesce più a garantire un futuro alle proprie famiglie ed ai dipendenti, soprattutto quelli stagionali.

Non solo imprenditori, ma anche futuri sposi: domani sarà presente anche il Codacons in rappresentanza dei futuri sposi, consumatori che pretendono certezze per fare degli investimenti a fronte del fatto che, soprattutto in Sicilia, il matrimonio rappresenta un impegno economico che coinvolge l’intera famiglia.

Caricamento commenti

Commenta la notizia