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Mascherine, gel, impastatrici e monopattini: così il Covid cambia le spese degli italiani

Il covid ha cambiato le abitudini di spesa degli italiani. Che alla prese con un'emergenza sanitaria diventata quotidianità acquistano ormai con regolarità mascherine e gel igienizzanti, ma scelgono anche soluzioni alternative ai mezzi pubblici come i monopattini sharing e, costretti di più casa da smart working e restrizioni, fanno sempre più ricorso alla pec e dotano le cucine di macchine impastatrici. Trasformazioni che si riflettono ora anche nel nuovo paniere per il 2021 dell'Istat, l'elenco dei prodotti usati per il calcolo dell'inflazione.

Tra i prodotti rappresentativi dell'evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie e delle novità normative, entrano dunque nel paniere 2021, che conta complessivamente 1.731 prodotti: integratori alimentari, casco per veicoli a due ruote, mascherine chirurgiche, mascherine FFP2, gel igienizzante mani, ricarica elettrica per auto, monopattino elettrico sharing, servizio di posta elettronica certificata e dispositivo anti abbandono.

All'elenco si aggiungono anche altri prodotti che rappresentano consumi ormai consolidati: dalla macchina impastatrice alla bottiglia termica, ma anche interiora o frattaglie, pomodori da insalata cuore di bue e scalogni, e poi t-shirt per bambini.

Entrano infine scarpe da ginnastica e da trekking e calzature da casa, tutti prodotti già presenti nelle scelte d'acquisto delle famiglie ma il cui consumo è stato fortemente rilanciato durante la pandemia. Non esce dal paniere nessun prodotto, dal momento che quelli già presenti non mostrano segnali di obsolescenza.

A cambiare è anche la struttura di ponderazione del paniere, ovvero i pesi delle singole divisioni di spesa, anch'essa "fortemente condizionata dalla pandemia": aumenta dunque il peso dei prodotti alimentari, della voce abitazione, acqua, elettricità e combustibili e dei servizi sanitari e spese per la salute; mentre si riduce il peso di spese cui ormai si ricorre sempre di meno a causa delle restrizioni, come servizi ricettivi e di ristorazione, trasporti, spettacoli e cultura.

Plaudono al nuovo paniere e alla modifica dei pesi i consumatori, con l'Unione nazionale consumatori che però si dice delusa per il mancato inserimento nell'elenco del mercato libero del gas. Il primo dato dell'anno sui prezzi al consumo, intanto, certifica il ritorno in positivo dell'inflazione, dopo otto mesi di variazioni negative dei prezzi.

A gennaio, secondo i dati provvisori dell'Istat, il tasso di inflazione sale al +0,2% dal -0,2% di dicembre. Su base mensile i prezzi registrano un aumento dello 0,5%. Pesa in particolare la crescita su base congiunturale dei beni energetici che a livello tendenziale attenuano la flessione. Accelera di poco il 'carrello della spesa' (+0,7% da +0,6%), ovvero i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, così come l'inflazione 'di fondo' (al netto degli energetici e degli alimentari, +0,7%), che resta sotto l'1%.

Numeri che si traducono in un aumento di spesa per le famiglie, evidenziano i consumatori. Secondo i calcoli di Codacons e Unione consumatori, l'aggravio va dai +60 euro annui della famiglia 'tipo' ai +80 euro per un nucleo con due figli.

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