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Pil, nel 2020 l'Italia fa segnare un calo dell'8,8%

Nel 2020 il Pil italiano corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell’8,9%, mentre per il Pil stimato sui dati trimestrali grezzi la riduzione è stata dell’8,8% (nel 2020 vi sono state 2 giornate lavorative in più rispetto al 2019). Lo rende noto l’Istat nelle prime stime sull'anno.

Il dato è lievemente migliore delle attese del governo che nella Nota di aggiornamento al Def aveva stimato per l’anno una contrazione del 9%. Il Pil italiano nel quarto trimestre del 2020 è sceso del 2% rispetto al trimestre precedente e del 6,6% rispetto al quarto trimestre del 2019. Il consensus degli analisti indicava un calo tra il 2% e il 2,2%.

L’economia italiana, spiega l’Istat commentando i dati, registra, dopo il robusto recupero del terzo trimestre pari a +16%, una nuova contrazione nel quarto «a causa degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Tale risultato - continua l'Istituto di statistica - determina un ampliamento del calo tendenziale del Pil: da -5,1% del trimestre precedente a -6,6%».

Il quarto trimestre ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al quarto trimestre del 2019. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, ovvero agricoltura, silvicoltura e pesca, industria e servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della
componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.

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