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Capodanno niente veglione per 6 milioni di italiani, è l'effetto del Coronavirus

Capodanno

L’addio al tradizionale veglione di fine anno colpisce quasi 6 milioni di italiani che lo scorso anno hanno cenato fuori in ristoranti, alberghi e agriturismi colpiti ora da un crac di circa mezzo miliardo in un solo giorno. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti delle restrizioni imposte dalle misure anti Covid per il Capodanno con la chiusura forzata dei locali ma anche per l’addio a party e feste private.

E’ saltato un appuntamento che per molte realtà della ristorazione faceva registrare il picco degli incassi durante l’anno, con un spesa media che lo scorso anno ha superato gli 80 euro per persona. Nonostante la boccata di ossigeno rappresentata dall’asporto e dalla consegna a domicilio, il crollo delle spese di fine anno fuori a casa a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un colpo senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020, secondo i bilancio di fine anno tracciato dalla Coldiretti su dati Ismea. Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull'intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - precisa la Coldiretti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Il crollo della ristorazione non è compensato dai maggiori consumi alimentari casalinghi con la spesa media degli italiani per il cenone di fine anno che scende a 65 euro in media a famiglia, con un crollo del 32% rispetto allo scorso anno secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Le famiglie costrette a casa dal lockdown riscoprono il piacere della cucina anche con una maggiore attenzione a giornali, tv e ai tutorial sulle ricette che spopolano sul web per l’importante appuntamento.

Un aiuto in tale direzione è venuto dagli agrichef, i cuochi contadini di Terranostra e Campagna Amica, che hanno creato una serie di corsi on line dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina. Tra i prodotti, lo spumante si è confermato come irrinunciabile per otto italiani su dieci (81%) con ben 63 milioni di tappi fatti saltare in Italia durante le feste di fine anno, mentre è lo champagne francese a subire maggiormente gli effetti della crisi provocati dalla pandemia con il numero di italiani che lo stappano a fine anno praticamente dimezzato rispetto al 2019. Un risultato coerente con una decisa tendenza del 91% degli italiani a privilegiare quest’anno prodotti Made in Italy anche per sostenere l’economia e l’occupazione del territorio. Lo dimostra la svolta verso menu tradizionali con le lenticchie presenti nel 78% delle tavole forse perchè sono chiamate a portar fortuna. L’interesse per le lenticchie è accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 66% delle tavole. Si stima che siano stati serviti circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Si registra a Capodanno una netta riduzione dei commensali con una media di meno di 4 persone (3,7) sedute a tavola contro le 9 dello scorso anno.

Più di tre italiani su quattro (76%) secondo la Coldiretti dichiarano di aver rinunciato a vedere i parenti durante le feste di fine anno per rispettare le norme in vigore che prevedono il limite per far visita nella propria abitazione di non più di due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e anche con le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Anche per questo quasi un italiano su due (47%) si dice pronto a denunciare di persona alle forze dell’ordine eventuali comportamenti scorretti come feste con tanti ospiti, veglioni abusivi o party clandestini per le feste di fine anno perchè si pensa possano mettere in pericolo i risultati degli sforzi fatti. L’indagine Coldiretti/Ixè evidenzia peraltro un 23% che dichiara di voler decidere sul momento se denunciare oppure no, a fronte di un 30% che, invece, non intende rivolgersi alle forze dell’ordine anche se i vicini violano le regole. AGI

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