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Credito e digitale in Sicilia dopo il coronavirus, Armao: "Tempi duri e difficili"

Nella fase post-coronavirus, è dura la ripresa per il credito e il digitale in Sicilia. Lo dice  il vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, che ha illustrato alla stampa il Defr 2021-2023, il Documento di economia e finanza, il Rapporto sul credito del 2019, nonchè il rapporto sull'infrastrutturazione digitale.

«Il Paese non riparte pensando al Sud come al traino del Nord, ma riparte se si fanno investimenti proprio nel Sud, altrimenti il divario si aggraverà. Allo Stato chiediamo investimenti in infrastrutture, porti, aeroporti. La gravissima crisi che sta attanagliando la Sicilia non si può affrontare, nè tanto meno superare, con incentivi minimi o peggio solo con sussidi. Serve un grande piano di investimenti».

«L'Italia è un Paese diviso, ma le misure varate a Roma per affrontare la fase della post pandemia, è intervenuto in maniera uguale al Nord e al Sud, come se un medico avesse in cura due gemelli e ne visitasse solo uno, perchè la cura decisa per uno va bene anche per l’altro, mentre hanno diverse patologie - ha sottolineato -. Con la Legge di stabilità abbiamo adottato gli ineludibili meccanismi di correzione, come ad esempio l’eliminazione del merito bancario per l’accesso ai 30 mila euro. Se la clausola per accedere ai finanziamenti è il merito bancario, le nostre imprese, o perchè sono in difficoltà o perchè operano nel sommerso, non possono accedere a questo beneficio finanziario, copiosamente assegnato al Nord».

«Il Defr analizza una situazione economica complessa, senza precedenti dalla seconda guerra mondiale, non solo in Sicilia ma in Italia e Europa. Certo in Sicilia la situazione è di gran lunga più grave - ha aggiunto il vicepresidente -. Bisogna fare molto sia in termini di interventi immediati, come quelli previsti nella legge regionale di stabilità, sia in termini di investimenti significativi da parte dello Stato in Sicilia e nel sud perchè senza non si può ripartire».

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