La proposta l'aveva lanciata il Movimento 5 Stelle nelle scorse settimane, impiegare i percettori del reddito di cittadinanza nelle spiagge. La possibilità adesso è più che concreta: già in Liguria si è messa in moto la macchina e altre regioni potrebbero affiancarsi. In sostanza nelle linee guida stilate dall'Ufficio di presidenza di Anci per i Comuni c'è anche l'ok a utilizzare chi ha il reddito di cittadinanza per fare lo steward sulle spiagge libere. Dovranno "dirigere il traffico" per evitare assembramenti e contribuire a rendere sicure le ore trascorse al mare.
Si tratta di una proposta che i Comuni possono anche non condividere. L'atto sarà recepito dalla Regione Liguria a cui la comunità dei sindaci ha chiesto risorse per poter gestire la nuova situazione, mentre ai prefetti è stato chiesto un apporto, qualora si rendesse necessario, per garantire presidi e sicurezza.
La proposta arriva anche in Sicilia: "Come la Liguria, anche la Sicilia ha l’opportunità di impiegare i percettori del reddito di cittadinanza come steward nelle spiagge già da questa estate - dichiarano i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle, Roberta Alaimo, Valentina D’Orso e Adriano Varrica -. L’Anci ha stilato delle linee guida per i Comuni, ora manca solo per il presidente della Regione siciliana e per i sindaci che invitiamo a recepire la proposta sostenuta dal Movimento 5 Stelle e condivisa da molte associazioni di categoria. Ci rivolgiamo quindi principalmente a Nello Musumeci e ai sindaci Leoluca Orlando (Palermo), Salvo Pogliese (Catania), Cateno De Luca (Messina) e tutti gli altri sindaci siciliani. In questa delicata fase post emergenza Coronavirus può essere utile alla cittadinanza impiegare i beneficiari del RDC anche per attività di controllo nel territorio di ville e giardini dei nostri comuni, per disciplinare ingressi e distanziamento”.
La proposta arriva mentre entra a regime la fase due del reddito di cittadinanza. Secondo gli ultimi dati rilasciati dal presidente di Anpal, Mimmo Parisi, emerge che, ad oggi, sono 39.760 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%).
“Questi dati dimostrano – spiega Parisi – che la fase 2 del Rdc è più che partita. E’ un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l’Assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro”.
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