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Come saranno le vacanze? Il comitato scientifico fissa le regole: la Sicilia punta su giugno

Cambiano le regole in spiaggia

Mentre la stampa internazionale tesse le lodi della Sicilia sottolineando le iniziative della Regione per rilanciare il turismo, Musumeci scopre le carte e annuncia di puntare tutto sull'avvio della stagione turistica già dal primo giugno.

Non è solo un'idea, ma un piano ben preciso con tanto di pressing su Roma affinchè fissi le linee generali per gli spostamenti tra regioni. "In una pandemia che non conosce confini, il fattore Autonomia può giocare fino a un certo punto. Penso che il governo dovrebbe egli stesso dare linee guida alle Regioni, rispettando ovviamente i criteri scientifici di contenimento dell'epidemia. Entro queste linee le Regioni dovrebbero svolgere un proprio ruolo adattando le regole nazionali alle realtà della propria Sanità".

Sugli spostamenti tra Regioni, "spetta al governo decidere. Io sarò chiamato a fornire un parere e proporrò il primo giugno", ha sottolineato ieri il governatore.

Ma che estate e che vacanze ci aspettano? Mentre il governo prepara il bonus, che sarà inserito nel decreto Rilancio, il Comitato tecnico scientifico sta mettendo a punto le regole per una stagione turistica che vede gli operatori sul sentiero di guerra.

I vacanzieri dovranno certamente cambiare abitudini: dai turni sotto gli ombrelloni all'addio al buffet, alle tende in montagna, al turismo fuori porta ma non troppo distante da casa.

Il premier Giuseppe Conte ha voluto rassicurare gli italiani: "Quest'estate - ha spiegato - non staremo al balcone e la bellezza dell'Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l'evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione".

I tanti connazionali che dovranno forzatamente rinunciare al viaggio all'estero, potrebbero risollevare l'industria turistica tricolore, che già lamenta un calo del 68% delle prenotazioni estive dall'estero. Ma mancano ancora certezze sulle forme che prenderà questa inedita estate. Il punto fermo del decalogo del Comitato è naturalmente il distanziamento sociale, con il divieto di assembramento. L'obbligo di tenere la distanza cambierà il volto degli stabilimenti balneari.

SPIAGGE. Gli ombrelloni saranno decimati: verrà stabilita la distanza minima tra un ombrellone e l'altro. Le zone comuni, docce, bar, ecc., dovranno essere sanificate costantemente. Dispenser di igienizzanti saranno a disposizione. Bagnini o steward dovranno verificare il rispetto delle prescrizioni. Chiusure notturne degli stabilimenti sono preventivabili per la pulizia. Possibili ingressi ed uscite separati. Nelle spiagge libere spetterà ai Comuni - e non sarà semplice - vigilare su distanze ed assembramenti e prevedere un contingentamento degli accessi.

ALBERGI E VILLAGGI. Le strutture ricettive dovranno ridurre la loro capacità per evitare contatti troppo ravvicinati e nelle aree comuni dovrebbe esserci obbligo di mascherina. Per colazioni e pranzo, niente più buffet, ci saranno diversi turni. Complicato anche pensare all'animazione per i bambini. Numero chiuso per le piscine.
Stop al turismo di massa, dunque, ma anche le mete più sostenibili, come i rifugi d'alta quota risentiranno dell'effetto Covid. Niente più camerate per il riposo degli escursionisti, si pensa alla possibilità di montare tende in prossimità delle strutture. Quanto ai tavoli esterni per i pasti, bisogna fare i conti con le temperature che possono essere rigide.

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