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Fondi Ue per bus e tram, ma si sceglie l'auto: la Corte dei conti bacchetta Palermo

I progetti cofinanziati dall'Unione Europea per incentivare l'uso dell'autobus e del tram a Palermo e Napoli non hanno dato i risultati sperati. Lo dichiara la Corte dei Conti in una relazione sulla mobilità sostenibile, dove si evidenzia che "i progetti sono stati completati" ma che "il numero effettivo di utenti è risultato significativamente inferiore a quello programmato".

La relazione esamina i lavori per la linea 1 della metropolitana e l'acquisto di nuovi autobus a Napoli, con costi rispettivamente di 573 e 14 milioni di euro, di cui 430 e 11 da fondi Ue. A Palermo, i revisori hanno esaminato la costruzione della linea del tram e l'acquisto di autobus nuovi, con 137 e 11 milioni di euro stanziati (103 e 8 dall'Ue).

Sia per Napoli che per Palermo non c'è stata una "riduzione significativa nell'uso dell'automobile e l'inquinamento in molte città tuttora supera i limiti di sicurezza". Nonostante l'acquisto di nuovi bus, inoltre, sia nel capoluogo campano che in quello siciliano l'età media del parco vetture è aumentata dal 2013 al 2018 da 12,1 a 13,4 anni per Napoli e da 10,3 a 12,4 anni per Palermo.

Solo a Madrid l'uso dei trasporti collettivi è risultato competitivo con quello dell'auto, con un miglioramento del traffico negli anni.

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