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Istituto Vino e Olio, Cartabellotta assolto dall'accusa di danno erariale

Dario Cartabellotta

Il direttore generale dell’Agricoltura Dario Cartabellotta è stato assolto dalla Corte dei conti dall’accusa di danno erariale per un milione e 34 mila euro, nella sua qualità di direttore generale dell’Istituto Regionale Vino e Olio, negli anni che vanno dal 2009 al 2012 per aver sottoscritto impropriamente contratti Agea.

Nella citazione della procura dei Conti era finito anche il suo successore Lucio Monte con la pretesa risarcitoria di 1.763.180,26 euro per le negative conseguenze discendenti dai contratti Agea e da disservizio.

Il fatto riguardava, infatti, un danno erariale causato alle casse dell’Istituto Regionale Vite e Olio, di quasi tre milioni di euro. La notizia era arrivata sulla scrivania della procura regionale attraverso il commissario ad acta dell’Istituto che con un esposto del 25 febbraio 2016 rappresentava alla procura contabile la «precaria situazione finanziaria dell’ente. Per i giudici contabili (Guido Carlino presidente, Giuseppa Cernigliaro relatore) l’accusa formulata dalla procura della Corte dei Conti ai danni di Cartabellotta è stata giudicata infondata.

«Appare evidente l’inconsistenza della imputazione formulata dal pubblico ministero - scrivono i giudici della Corte dei Conti - con riguardo al ricorso all’indebitamento, stante il mancato autofinanziamento per lo svolgimento delle attività promozionali del vino siciliano all’estero, essendo stato l’operato del Cartabellotta del tutto conforme alla disciplina comunitaria e nazionale vigente».

Alla luce di alcuni elementi emersi dal contradditorio, la Corte dei Conti ha ritenuto che «vi sia stata una cesura tra la gestione del Cartabellotta e quella del Monte e che non possa essere imputata al primo l’attività esecutiva demandata al secondo. Condannato, pertanto, Lucio Monte al danno erariale della somma di 163 mila euro. A Cartabellotta, scagionato da tutte le accuse, sono state anche liquidate in suo favore le spese di lite quantificate in 5 mila euro oltre il 15% per le spese generali ponendole a carico dell’Irvo.

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