Aumentano ancora i contratti a tempo indeterminato soprattutto grazie al boom delle trasformazioni mentre diminuiscono i rapporti a termine: il mercato del lavoro - secondo la fotografia dell’Osservatorio Inps sul precariato riferito ai primi 11 mesi dell’anno - mostra una maggiore stabilità dei rapporti di lavoro con una frenata di quelli a tempo ma anche segnali di difficoltà con le richieste di cassa integrazione che nell’intero 2019 aumentano per la prima volta dopo il 2012.
Le assunzioni complessive dei datori di lavoro privati nei primi 11 mesi superano quota 6,6 milioni a fronte di 6,1 milioni di cessazioni e un saldo positivo di 512.000 contratti. Ma in questo saldo la parte più consistente la fa la variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (nuovi contratti stabili più le trasformazioni meno le cessazioni da contratti stabili) positiva per 438.883 e un aumento del 111% rispetto allo stesso periodo del 2018 (erano 207.950). Per i rapporti di lavoro a termine il saldo degli 11 mesi è negativo per 58.022 unità (era positivo per 243.337 nei primi 11 mesi del 2018). Su questi dati potrebbero avere inciso le norme del decreto dignità (operative da novembre 2018) con la stretta sulla durata dei contratti a termine (il limite è sceso da tre a due anni) e la reintroduzione delle causali.
E’ positiva la variazione netta per i rapporti in apprendistato (65.991) e quella dei rapporti in somministrazione (25.104) anche se molto inferiore ai primi 11 mesi del 2018 mentre sui contratti stagionali si registra un saldo negativo (-26.510). Per i contratti di lavoro intermittente la variazione netta è positiva per oltre 67.000 unità. Se il mercato del lavoro appare dinamico e in sostanza non trainato dagli sgravi con solo il 5,1% del totale dei nuovi rapporti a tempo indeterminato attivati che hanno usufruito dell’esonero triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori under 35%, alcune ombre arrivano dai dati sulla cassa integrazione.
Nel 2019 l’Inps ha autorizzato alle aziende 259 milioni di ore di cig con un aumento del 20% rispetto ai 216 milioni autorizzati nel 2018. Si tratta del primo aumento dopo quello registrato il 2012, anno nel quale si superò quota 1,1 miliardi. Da allora ogni anno ha registrato un passo indietro a esclusione del 2019 anche se chiaramente quest’anno si mantiene molto lontano dalle richieste che le aziende facevano negli anni di forte crisi economica. In crescita risultano anche le richieste di disoccupazione con 225.459 domande arrivate a novembre all’Inps (+1,3% sull'anno). Nei primi 11 mesi del 2019 le domande di sussidio, per la quasi totalità Naspi mentre sono residuali quelle di mobilità e di disoccupazione dei collaboratori, sono state 1.936.575 con un aumento dell’1,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente. ANSA
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