Presto sarà attivo l’assegno di ricollocazione destinato ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza. È adoperabile presso tutti i soggetti che offrono dei servizi di assistenza personalizzata ed intensiva, per la ricerca di un lavoro. I beneficiari del Reddito di Cittadinanza, disoccupati, hanno dunque diritto al voucher e possono scegliere l’ente da cui farsi seguire.
Ma di cosa si tratta? Come spiega l'Anpal "l'assegno di ricollocazione (AdR) è uno strumento che aiuta le persone a migliorare le proprie possibilità di ricollocarsi nel mercato del lavoro e consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza intensiva personalizzata per la ricerca di occupazione (centri per l'impiego o enti accreditati ai servizi per il lavoro). La persona destinataria dell'assegno può scegliere liberamente l'ente da cui farsi assistere. Il centro per l'impiego o l'operatore accreditato scelto assegna un/a tutor che affianca la persona attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego adatte al suo profilo".
"L'importo dell'assegno - prosegue l'Anpal - viene riconosciuto non alla persona disoccupata, ma all'ente che fornisce il servizio di assistenza alla ricollocazione e solo se la persona trova lavoro. L'importo varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro e del grado di difficoltà per ricollocare la persona disoccupata (profilo di occupabilità). Le tipologie di contratto per le quali si riconosce l'esito occupazionale sono il tempo indeterminato, compreso l'apprendistato, il tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi (3 mesi per Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia)".
"Con l'entrata in vigore del decreto-legge 28 gennaio 2019 n. 4, nella prima fase di applicazione della disciplina istitutiva del reddito di cittadinanza – e comunque fino al 31 dicembre 2021, è prevista l'erogazione di un assegno di ricollocazione rivolto alla persona beneficiaria della nuova misura tenuta alla stipula del Patto per il lavoro. La delibera Anpal n. 23 del 13.12.2019 disciplina le modalità operative e l’ammontare dell’assegno di ricollocazione per le persone beneficiarie del Reddito di cittadinanza".
"A partire dal 29 gennaio 2019 - sta scritto - non è più possibile richiedere nuovi assegni di ricollocazione per i lavoratori in Naspi disoccupati da almeno 4 mesi (ADR Naspi). Infatti, il decreto-legge 4/2019 (all'articolo 9, comma 7) dispone la sospensione fino al 31 dicembre 2021 dell'erogazione dell'assegno di ricollocazione ai soggetti di cui all'art. 23, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150. Tuttavia gli AdR Naspi già richiesti prima del 29 gennaio 2019 continueranno secondo le regole, le modalità operative precedentemente stabilite (mediante il regolare accesso con proprie credenziali al portale ADR Naspi), sino al termine del periodo di assistenza intensiva previsto. Al riguardo, restano valide le indicazioni per i soggetti erogatori circa le modalità provvisorie per il riconoscimento dei contributi".
"Uno specifico Assegno di ricollocazione (AdR Cigs) - fa sapere l'Anpal - è previsto per lavoratrici e lavoratori coinvolti negli accordi di ricollocazione nelle ipotesi di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale o crisi. L'AdR Cigs, introdotto dalla Legge di bilancio 2018, non ha subito modificazioni a seguito dell'entrata in vigore delle disposizioni sul reddito di cittadinanza (consulta la news sul portale)".
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