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Tari, Palermo sopra la media nazionale con 309 euro: ma in Sicilia c’è chi paga di più

Tassa sui rifiuti più alta in Sicilia

Guai a chiedere ai palermitani, ma più in generale ai cittadini siciliani, se il costo per la raccolta dei rifiuti è troppo alto. Infatti il costo della famigerata tassa è più alto nell’isola che nel resto d’Italia. Palermo, con la tariffa di 309 euro, si piazza al di sopra della media nazionale attorno ai trecento euro.

Ma, in base alla recente rilevazione annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, è Catania in testa alla classifica: una famiglia di tre persone, che vive in una casa di cento metri quadrati, sborsa ben 504 euro, seconda è Trapani con 475 ma nella top ten ci sono anche Siracusa (442 euro), Agrigento (425 euro) e Messina (419 euro).

Numeri stratosferici se confrontati a quelli di Potenza dove per la raccolta dei rifiuti ogni cittadino spende 121 euro. Secondo Confcommercio la Tari in città «pesa» complessivamente poco meno di 123 milioni di euro mentre il costo pro capite attuale ha registrato la pesante impennata del 10% rispetto all’anno passato. Un esborso eccessivo considerato che l’83,4% delle famiglie ritiene di versare troppo per un servizio che appunto non piace per niente agli utenti.

Statistica confermata dall’Istat secondo cui il costo è giudicato meno accettabile nelle aree dove non c’è ancora una diffusione ottimale della raccolta differenziata. Per cui le famiglie del Nord sono le meno critiche mentre quelle del Sud si lamentano di più, ovviamente con la Sicilia in testa. Bolzano guida la speciale graduatoria del gradimento, prima regione del Mezzogiorno è il Molise che si posiziona al settimo posto a livello nazionale mentre l’isola chiude ultima con un grado di soddisfazione di appena il 14,4% contro il 28,2% della media nazionale. Non a caso l’evasione in città sulla Tari è altissima. Nonostante l’amministrazione sia riuscita a recuperare circa quattordici milioni per tasse non pagate, in alcuni quartieri il mancato pagamento sfiorerebbe perfino l’84% del totale.

E in tema di raccolta differenziata, c’è pure un balletto delle cifre. Secondo i parametri diffusi dalla Regione, Palermo sarebbe ferma a quota 18,9%, standard nettamente al di sotto alla media siciliana del 39% che invece è in aumento. In ogni caso la città è lontanissima dal 65% che si dovrebbe raggiungere per legge e a cui punta apertamente l’amministrazione comunale per il 2022. Andrebbe addirittura peggio se si controllassero le rilevazioni dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che segna per il 2018 una differenziata addirittura al 10,48%, una percentuale forse troppo severa visto che la Rap ha stimato il dato tra il 18 e il 20% ottenuto grazie anche all’introduzione dei centri comunali di raccolta.

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