La tassa sulle auto aziendali probabilmente non ci sarà. Ma anche quella sulla plastica potrebbe subire un ridimensionamento.
Il governo stava provando a mettere un tappo alle polemiche: per le auto aziendali sul tavolo c'è la possibilità di dimezzare o addirittura azzerare i rincari. La stretta sulle tasse aziendali varrebbe 332 milioni di euro nel 2020 e salirebbe fino al 2022, quando raggiungerebbe i 378 milioni. La plastic tax, invece, vale un miliardo nel 2020 e 1,7 miliardi nel 2021. Insomma, con la revisione di questi interventi, il governo dovrebbe mettersi di nuovo alla ricerca di quasi un miliardo e mezzo solo per il prossimo anno.
Inizialmente la tassa sulle auto aziendali valeva per tutte, indiscriminatamente, poi è stata modulata, lasciandola com'era per quelle green, portandola dal 30% al 60% per i veicoli meno inquinanti e al 100% per quelle molto inquinanti.
Sulla plastica, l'Esecutivo starebbe studiando la possibilità di far scendere la tassa sugli imballaggi da un euro al chilo a una cifra oscillante fra i 40 e i 60 centesimi. Potrebbe anche restringere la gamma dei prodotti su cui applicarla o rinviare a luglio, invece che ad aprile, l'entrata in vigore della norma.
L'ipotesi di discutere sul contenuto della plastic tax non sembra ostacolata dal M5S: "C'è stata un'apertura e riteniamo che questo orientamento sia da mantenere", ha detto il sottosegretario a Palazzo Chigi, Riccardo Fraccaro.
La linea del Conte bis è questa: l'impianto della manovra non cambia, su alcune misure si può discutere, ma alla fine i conti devono tornare. Il ministro Gualtieri guarda con attenzione al passaggio parlamentare, confidando che in Aula si possano trovare accordi che migliorino gli aspetti più discussi del provvedimento: "Lo considero fisiologico e positivo", ha detto. La legge di Bilancio vale 30 miliardi: il solo stop all'aumento dell'Iva ne costa 23. E c'è un ricorso al deficit per oltre 16 miliardi. Un impianto che lascia prudente il commissario designato agli Affari Economici dell'Ue, Paolo Gentiloni: "L'Italia - ha detto - ha bisogno ancora di disciplina di bilancio, mi spiace ma è così".
Dalla lotta all'evasione fiscale, inizialmente il governo pensava di poter recuperare 7 miliardi. Ora la stima, seppur "prudente" ha spiegato Gualtieri, è di 3 miliardi. Uno dei punti qualificanti è la spinta ai pagamenti digitali. Il governo, ha spiegato Gualtieri, sta lavorando a un protocollo di intesa con le banche "per la riduzione delle commissioni e l'eliminazione totale sotto una certa" cifra.
Intanto, sia Italia Viva sia l'opposizione chiedono che in manovra entri anche il tema Ilva. Gualtieri non si è sbilanciato, assicurando comunque che sarà fatto "tutto il possibile e il necessario per evitare quello che sarebbe un esito negativo drammatico".
"Nei giorni scorsi ci hanno accusato di essere sfasciacarrozze perché chiedevamo di cancellare provvedimenti sbagliati come l'aumento delle tasse sulle auto aziendali. Adesso che questa misura sbagliata è stata cancellata potremmo toglierci tanti sassolini dalle scarpe e chiedere che fine hanno fatto quelli che una settimana fa ci insultavano", scrive Matteo Renzi su Facebook. "Ma Italia Viva è nata per risolvere problemi, non per fare polemiche. E adesso possiamo dire che la tassa sulle auto aziendali non ci sarà. Avanti così".
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