Stretta sulle partite Iva nell'ultima bozza del Ddl di Bilancio. Confermati i paletti al regime forfettario per le partite Iva fino a 65mila euro ed esclusione dalla flat tax per chi eroga compensi ad addetti e collaboratori superiori a 20mila euro lordi all’anno e per chi, oltre all’attività autonoma o imprenditoriale, percepisce anche un reddito da lavoro dipendente o da pensione superiore a 30mila euro.
Il paletto più 'pesante' è quello sul divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30mila euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022.
Con lo stop alla flat tax sopra i 65 mila euro, che doveva scattare dal 2020, lo Stato 'risparmia' 154 milioni nel 2020, ma ben 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022 quando la norma entrava a regime.
Non scatterà, invece, l’obbligo di fatturazione elettronica, come inizialmente ipotizzato per restringere la platea del regime fiscale agevolato, ma si prevede un meccanismo premiale per chi tra i forfettari sceglierà l’e-fattura per tutte le cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuati.
Massima libertà anche nel 2020 per chi tra i forfettari decide di effettuare investimenti per la propria attività.
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