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Consorzio autostrade, Musumeci presenta il nuovo Cda: presidente Francesco Restuccia

Francesco Restuccia, nuovo presidente del Cas

«In un anno al Cas tutto è cambiato: abbiamo trovato circa 600 milioni di euro di contenzioso, avevamo 10 cantieri aperti e oggi sono trenta, abbiamo riaperto 4 gallerie e abbiamo predisposto progetti per 40 milioni di euro sulla Messina-Palermo». Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, in conferenza stampa nella sede del Corsorzio autostrade siciliane a Messina, con l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone per presentare il nuovo managment del Cas.

«Quello che era il Cas - prosegue Musumeci - era sotto gli occhi di tutti. Se le autostrade Messina-Palermo e Messina- Catania sono ridotte così male un responsabile c'è. Questo ente doveva lavorare per assicurare manutenzione e opere infrastrutturali e non lo ha fatto e l’ex governo della Regione che doveva controllare e vigilare non lo ha fatto neppure. In un anno il Cas tornerà ad essere quello che doveva sempre essere. Le inchieste giudiziarie pesano sull'immagine del Cas che deve avere una buona reputazione».

«Se nessuno ha vigilato alcuni mascalzoni e tanti parassiti hanno fatto quello che hanno voluto. Adesso la ricreazione è finita, le vicende giudiziarie seguiranno il loro corso, chi ha sbagliato pagherà. Noi abbiamo avviato un’opera di bonifica e risanamento e ora c'è un nuovo Cda guidato dall’avvocato Francesco Restuccia. Speriamo - conclude Musumeci - che la magistratura non dovrà più avere lavoro nel futuro su questa struttura dove ognuno dovrà fare il proprio dovere e chi sbaglia sarà accompagnato in Procura da noi».

«Per quel che riguarda l’unione tra Cas e Anas abbiamo chiesto e ottenuto uno studio sul Consorzio autostrade per capire quale valore può avere e lo abbiamo affidato a un docente dell’Università di Messina».

«L'Anas non è quello che noi speravamo: un’azienda agile, snella ed efficiente che poteva portare un valore aggiunto al Cas - ha aggiunto Musumeci - Speriamo che qualcosa cambi e speriamo che il ministro Toninelli intervenga sull'Anas che in Sicilia lascia bloccate arterie importanti nella parte occidentale e centrale dell’isola. Se si deve fare il matrimonio si farà. Non voglio essere Don Rodrigo per dire che questo matrimonio non si deve fare, ma è opportuno farlo se c'è una comunione di interessi».

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