Terna cresce, punta a crescere ancora e si prepara a giocare un ruolo chiave nelle grandi sfide che riguardano il sistema energetico. E' la strada tracciata dal management della società che conferma le guidance per il 2019 e promette, con i 6,2 miliardi di investimenti per la rete elettrica del nuovo Piano strategico, di dare al Paese "un bel contributo alla ricchezza e al lavoro" con la creazione in cinque anni di posti diretti e indiretti stimati per 15 mila persone.
Piatto il titolo in Borsa (-0,85% a 5,37 euro), che da inizio anno però ha già registrato un +9,5%. L'occasione è l'annuale assemblea degli azionisti, che ha approvato i risultati del 2018 e la distribuzione di un dividendo in crescita (a 23,32 centesimi per azione) che permette al principale azionista, Cdp Reti (29,85%), di incassare circa 140 milioni.
I numeri del 2018, chiuso con un utile di 706,6 milioni (+2,7%) e ricavi per 2.197 milioni (+1,6%), "descrivono la realtà di un Gruppo che si conferma in crescita e che pone le premesse per crescere ancora", evidenzia la presidente Catia Bastioli, sottolineando come Terna sia "all'altezza delle grandi sfide" del settore e sia pronta a "giocare il proprio ruolo nella transizione energetica in atto, a livello sia internazionale che nazionale".
Per farlo la strategia è il nuovo Piano strategico 2019-23, presentato lo scorso 21 marzo, che - sottolinea l'a.d Luigi Ferraris - "si presenta con una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese". Confermato l'impegno sull'Italia ("il grosso del capitale verrà dedicato a completare la rete italiana", assicura Ferraris) e le tempistiche per le interconnessioni elettriche col Montenegro (entro l'anno) e la Francia (primi mesi del 2020). Per quella con la Tunisia, invece, si attendono gli sviluppi dopo l'accordo con Tunisi siglato nel recente vertice intergovernativo, che era "la precondizione perché si andasse avanti".
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