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Ex Province siciliane, l'allarme dei sindacati: "Basta soluzioni tampone"

I dipendenti delle ex Province scendono in piazza per protestare, chiedendo maggiori certezze sul loro futuro: "Sulle ex Province navigare a vista, tamponando emergenze, non è più accettabile. Se, come pare, il tema non sarà all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni e se, come ha ribadito l'assessore Grasso, le risorse sbloccate con l'ultima Finanziaria bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le Istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello". A lanciare l'allarme sono i sindacati siciliani di Cgil, Cisl e Uil.

"La Regione ha stanziato una parte delle risorse necessarie nel bilancio regionale ma è certo che sono largamente insufficienti. Ancora - proseguono i sindacalisti - ad oggi non sappiamo se si arriverà al superamente del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l'idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c'è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo".

"Chiediamo quindi - concludono Cgil, Cisl e Uil - che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao ci convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. Il nostro obiettivo è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane".

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