In Sicilia sono giorni in cui si parla di Infrastrutture, di quanto è stato fatto e di quanto dovrebbe essere eseguito. Oggi, Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale Infrastrutture, intervenendo all’incontro organizzato da Ance Sicilia sul Bim, ha reso noto altri dati.
"In Sicilia ci sono opere da sbloccare per 10 miliardi di euro - dichiara -. Di queste, buona parte sono di competenza di Anas e Rfi, società dalle quali il governo regionale, nonostante sia in pressing da oltre un anno, non riesce ancora ad ottenere la soluzione dei problemi sorti e, in alcuni casi, persino le progettazioni".
Bellomo puntualizza che si tratta di fondi che saranno revocati se gli appalti non saranno affidati entro il 2021. "Ecco perché - continua - il governo regionale intende percorrere tutte le strade possibili per intervenire con ogni mezzo e ottenere al più presto risultati concreti da Anas e Rfi".
E proprio il Bim è la nuova metodologia informatica che, attraverso la digitalizzazione dei progetti, "può velocizzare il passaggio dalla concezione dell’opera alla fase del progetto fino all’apertura e gestione rapida e razionale del cantiere. Anche per questo – ha osservato Bellomo – la Regione è pronta a recepire un Prezziario che tenga conto di queste nuove procedure” che in atto sono obbligatorie per interventi di importo superiore a 100 mln di euro.
Sempre il dirigente ricorda che ci sono 5 miliardi per la velocizzazione della ferrovia Palermo-Catania "ma da due anni - puntualizza - Rfi non riesce a tirare fuori un solo progetto. Una lentezza inspiegabile. Fra le nuove opere viarie da sbloccare, ci sono la tangenziale di Gela per 316 mln, la tangenziale di Catania per 214 mln, la tangenziale di Agrigento per 200 mln. Per non parlare dei quattro lotti della Nord-Sud, per sbloccare i quali la Regione ha stanziato 100 mln: ebbene, sul lotto B5, valore 87 mln, l’Anas non riesce ancora a superare un contenzioso".
Bellomo annuncia che invece sul fronte dei lavori ferroviari, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, oggi è al ministero dello Sviluppo economico "per sollecitare l’emanazione degli input necessari a fare ripartire i cantieri".
"Ad esempio - prosegue -, il commissario della Tecnis attende indicazioni riguardo all’anello ferroviario di Palermo, il cui completamento è legato alla cessione del ramo d’attività alle imprese che succedono in graduatoria; siamo riusciti a sbloccare il passante ferroviario di Palermo, ma ancora mancano le stazioni di Capaci, via Lazio e interventi a Sferracavallo".
Ma da Roma, sottolinea il rappresentante del dipartimento regionale, servono poi risposte certe e fatti concreti "per sbloccare infrastrutture viarie fondamentali come la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento, al cui completamento mancano lavori per 200 mln complessivi, oltre alla soluzione per pagare i creditori della Cmc in crisi".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia