Costosissime missioni in Paesi stranieri per lanciare il vino siciliano all'estero, ma producendo «spese inutili e non autorizzate». Mentre per portare avanti la "missione", sarebbero stati fatti accordi «illegittimi e in conflitto di interessi» con consulenti e partner privati. Sono queste le cause che, secondo la Procura della Corte dei Conti, avrebbero generato un maxi debito di 8 milioni di euro, maturato fra il 2011 e il 2015, che avrebbe messo in ginocchio l'ex Istituto Vite e vino. Ne dà notizia un articolo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia. Ieri i magistrati contabili hanno citato in giudizio i due ex dirigenti dell'Istituto, Dario Cartabellotta (anche ex assessore regionale all'Agricoltura) e Lucio Monte. Al primo viene chiesto un risarcimento danni di un milione e 34 mila euro, al secondo di un milione e 763 mila euro. Tutti i dettagli nel Giornale di Sicilia in edicola.