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Noleggiatori con conducente, clima infuocato: "In Sicilia a rischio 4mila aziende"

Il decreto 143/2018 del governo gialloverde, incardinato del ddl semplificazioni per la discussione in Senato, continua ad agitare la categoria dei noleggiatori con conducente. Oggi a Catania Federnoleggio Confesercenti ha tenuto una riunione chiamando a raccolta le aziende di noleggio con conducente. Un confronto sulle strategie da adottare presieduto da Giuseppe Contrafatto, presidente regionale di Federnoleggio e Salvo Basile, coordinatore regionale di Assoturismo anche in vista dell’incontro informale previsto per domani, 16 gennaio, a Roma con Alessandro Morelli, presidente della nona commissione alla Camera, a cui saranno ribadite le ragioni e le rivendicazioni della categoria.

Le previsioni del 143/2018 sono “un colpo al cuore – dice Giuseppe Contrafatto -  perché mantengono le misure restrittive già contestate al governo e limitano l’utilizzo dell’autorizzazione alla dimensione provinciale in cui insiste il Comune che l’ha rilasciata. Un combinato disposto che costringerà molti operatori a chiudere e che presenta più di una illegittimità introducendo norme in contrasto con la Costituzione e il principio della libera concorrenza e con i regolamenti europei per ciò che concerne le prenotazioni e l’acquisto elettronico del servizio”.

Ad oggi, in tutt’Italia, il settore conta 80 mila aziende. In Sicilia le autorizzazioni rilasciate sono circa 4 mila ma molte vengono esercitate nei luoghi a maggiore vocazione turistica dove esiste realmente la domanda. “Oltre all’obbligo di rimessa il decreto ha introdotto nuove restrizioni all’esercizio della professione di noleggio che strozzano ancora di più i titolari di queste aziende e che rischiano di mortificare anche il servizio", aggiunge Salvo Basile.

"Il 9 gennaio abbiamo messo nero su bianco insieme alle altre sigle di categoria un documento con tutto ciò che contestiamo e riteniamo illegittimo all’interno di questo provvedimento e lo abbiamo inviato al vice ministro ai trasporti Edoardo Rixi con cui abbiamo avuto il confronto ma anche al Presidente del Consiglio Conte, ai vice premier Salvini e Di Maio e al ministro Toninelli. Al tempo stesso stiamo lavorando sul fronte siciliano, per evitare che sull’Isola in base allo Statuto Speciale si applichi il decreto così come formulato dal governo nazionale, scongiurando così la morte di migliaia di aziende”.

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