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I pagamenti arretrati alla Regione, scatta la maxi diffida dei dipendenti

I dipendenti regionali diffidano l'amministrazione per la quale lavorano a causa dell’ennesimo ritardo nell’erogazione del saldo del salario accessorio 2017. La decisione è stata presa dai sindacati autonomi che hanno invitato i lavoratori a firmare gli atti di diffida per chiedere il pagamento delle somme.

Nelle lettere messe a disposizione dei dipendenti, i sindacati Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl invitano l’amministrazione “a erogare entro 15 giorni dalla notifica del presente atto di diffida e messa in mora, l’importo spettante per le quote del piano di lavoro maturate nell’anno 2017, nonché gli interessi moratori dovuti su tale somma".

Poi la "minaccia" degli autonomi: "Se non sarà dato positivo riscontro nei termini su citati al pagamento di quanto dovuto, lo scrivente sarà costretto a rivolgersi all’Autorità giudiziaria per la tutela dei propri diritti e per il recupero del proprio credito”.

Una situazione che con il passare dei mesi è diventata sempre più 'calda' fino alla drastica decisione di oggi. I sindacati ricordano, inoltre, che l’amministrazione "è inadempiente nei confronti dello scrivente, perché ha erogato solo l’anticipazione contrattualmente prevista, ma non il saldo relativo alle attività prestate nell’ambito del Piano di lavoro 2017, essendo già trascorso il termine contrattualmente previsto del 15 gennaio 2018".

La giunta regionale soltanto nei giorni scorsi ha dato il via libera ai pagamenti che però dovranno ancora passare dall'organismo di valutazione (Oiv).

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