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Mercatone Uno, in Sicilia a rischio 162 lavoratori

A rischio licenziamento 162 lavoratori dei tre centri Mercatone Uno siciliani:  87 lavoratori a Catania, 27 a Palermo, 48 a Carini. E’ quanto emerso alla fine dell’incontro a Roma al ministero per lo Sviluppo economico sulla crisi occupazionale dei punti vendita.

“Sono appena tornato da Roma – ha spiegato il sindaco di Carini,  Giovì Monteleone –. Ho partecipato, nella qualità di sindaco del Comune dove c’è un punto vendita Mercatone Uno, con Adriana Cataldo dipendente e rappresentante dell’Uiltucs Sicilia a un incontro al Mise per fare il punto sulla crisi e sulle prospettive di soluzioni ai problemi occupazionali dei punti vendita di Mercatone Uno distribuiti nel territorio nazionale”.

"I rappresentanti dell’azienda – ha spiegato Monteleone - hanno comunicato che nonostante gli acquirenti Cosmo e Shernon garantiscano la riassunzione di alcuni dipendenti, resterebbe un esubero di circa 700 lavoratori e che ci sarebbe spazio per offrire punti vendita con l’impegno di assumere almeno il 50% degli esclusi. Ha anche aggiunto che nel caso in cui ci fossero imprenditori disponibili ad entrare, sarebbero disposti a cedere gli immobili".

La rappresentante dell’Anpal Viscusi  ha riferito che: “Sono due strumenti a disposizione per alleviare la crisi: accordo di ricollocazione applicabile ai lavoratori in cassa integrazione entro 30 settembre e il fondo comunitario esuberi grandi aziende industriali da attivare su richiesta della Regione (che deve cofinanziare il 40%) per avviare corsi di formazione”.

I rappresentanti sindacali hanno insistito sulla necessità di offrire una omogeneità di trattamenti per tutti i lavoratori nel territorio nazionale.

“Mi sono rammaricato per l’assenza degli interlocutori politici - ha spiegato il sindaco di Carini - non essendo presente alcun esponente del governo nazionale né regionale, ho evidenziato che i due strumenti offerti sarebbero solo un palliativo di cui uno di scarsa fattibilità e che comunque non risolverebbero il vero problema e cioè evitare per i lavoratori l’uscita dal mondo del lavoro. Ho anche espresso il mio forte disappunto per il fatto che la Shernon Holding, nuovo acquirente della Mercatone Uno, non preveda nel suo piano di riassunzioni i lavoratori dei punti vendita di Carini e Palermo. Ho sottolineato che, vista la situazione particolare del punto vendita la cui struttura risulta sequestrata alla mafia e in amministrazione straordinaria , il licenziamento dei 48 lavoratori di Carini rappresenterebbe una sconfitta dello Stato. Ho ribadito la preoccupazione e l’attenzione dell’amministrazione Comunale per lo stato di Crisi delle aziende di vendita che insistono nel territorio tant’è che con delibera di giunta dell’otto agosto 2017 proponemmo un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali e il reimpiego di lavoratori di aziende in crisi alle ditte che fanno richiesta di rilascio autorizzazioni per le medie e grandi strutture di vendita”.

Si è infine deciso di convocare un altro incontro per i primi di settembre per monitorare gli sviluppi della crisi.

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