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Al via Vinitaly a Verona, il vino made in Italy vale 13 miliardi

VERONA. L’Italia dei primati sui mercati mondiali, col vino made in Italy che vale 13 miliardi di euro - pari al 10% del fatturato dell’intero settore agroalimentare secondo una stima Ismea - si mette in mostra e in degustazione, da domani al Vinitaly, la quattro giorni di Salone del vino dei distillati di Veronafiere.

Una vetrina internazionale per l’Italia, primo esportatore in volume nei mercati top del mondo: Usa, Germania, Regno Unito, Svizzera e Canada. Le cantine italiane, secondo la fotografia Ismea, sono inoltre prime in Germania, Russia e Svizzera anche nei flussi a valore, ma nella classifica generale è medaglia d’argento col titolo di secondo esportatore di vino mondiale, alle spalle della Francia. In ripresa, dopo anni di calo, la domanda interna, con gli italiani che hanno ripreso a bere, superando quota 22 milioni di ettolitri del 2016.

A trascinare il mercato il fenomeno Prosecco e la moda degli aperitivi. «Nel primo trimestre 2018, in linea col trend dello scorso anno, si torna, dopo dieci anni, a consumare bollicine - segnala Giampietro Comolli del centro studi Ovse - nel settore horeca (hotel, ristoranti, bar, catering). Nei ristoranti stellati, ma anche nelle pizzerie, vanno forte le bolle tricolori, sia frizzanti che spumanti. Caso emblematico è dato da Lambrusco e Prosecco, seguiti da Gutturnio e Nebbiolo, da Malvasia e Verdicchio». In forte crescita, anche nella grande distribuzione, i vini da uve di territorio e il biologico.

A crescere è anche il paesaggio vinicolo lungo la penisola: nel 2017 la superficie a vite, secondo i dati dell’inventario, è stata di 652mila ettari, l’1% in più rispetto all’anno precedente. Sono soprattutto le regioni del Nord-Est, Veneto e Friuli Venezia Giulia ad aver finora impiantato maggiormente, ma la geografia del vino è destinata a modificarsi, secondo il sistema di autorizzazioni per i nuovi impianti, con decreto del ministero delle Politiche agricole, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che tra le priorità punta al recupero di terreni sottratti alle mafie e alla valorizzazione delle aree del Centro Italia colpite dal sisma, nonché alla viticoltura delle piccole isole e aree collinari-montane.

Da domani la 52/a edizione di Vinitaly porta alla ribalta questo comparto produttivo in un parterre quanto mai partecipato dalla politica: il presidente del Senato Elisabetta Casellati partecipa alla cerimonia di inaugurazione col presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il vice ministro delle Politiche agricole Andrea Olivero. In platea previsto il reggente del Pd, ed ex ministro, Maurizio Martina, Renato Brunetta (Fi) nonché il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. La presenza del leader della Lega Matteo Salvini e del leader M5S Luigi Di Maio è molto attesa nel corso della definizione del nuovo governo, mentre la presenza del presidente del Consiglio - salvo impegni per la crisi internazionale - Paolo Gentiloni è prevista lunedì quando in fiera arriverà anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

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